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Appalto rifiuti, lunedì le buste. Polemica tra Magatti e i grillini

Ceruti: «Manca uno studio che ipotizzi i costi e i ricavi»«Chiediamo la revoca del bando rifiuti perché non soddisfa l’interesse pubblico». Questa la richiesta del Movimento 5 Stelle per voce del capogruppo a Palazzo Cernezzi, Luca Ceruti. Ma la risposta dell’assessore all’Ambiente del Comune di Como, Bruno Magatti, è altrettanto netta.«Impossibile. Forse i seguaci di Grillo dovrebbero studiare meglio i processi della pubblica amministrazione che non possono essere modificati a piacimento». L’aspro duello verbale, combattuto a distanza, si è consumato ieri pomeriggio, poche ore prima dell’apertura, prevista per lunedì mattina, delle buste che assegneranno la gestione dei rifiuti per i prossimi 7 anni. Tante le lacune secondo il Movimento 5 Stelle che ha indetto un incontro con lo scopo di illustrarle.«Manca uno studio completo che ipotizzi i costi e i ricavi successivi alla raccolta. Non esiste inoltre la possibilità di prevedere i guadagni derivanti dalla vendita della frazione differenziata. Non ci sono indicazioni su ciò che accadrà dopo la raccolta che viene affidata in toto all’azienda appaltatrice – ribadisce Ceruti – Si prevede una riduzione del combustibile rifiuto, senza specificare con che altro tipo di materiale procederà l’attività dell’inceneritore, con quali costi e a carico di chi».Sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto i grillini, dopo una mozione urgente presentata in luglio, a chiedere una brusca frenata al Comune di Como. L’idea sarebbe non assegnare la gestione dei rifiuti e fermarsi. Prorogare per almeno 6 mesi il vecchio servizio e valutare la possibilità «di realizzare anche qui, così come avviene già in altre realtà, il sistema “rifiuti zero” che intende il rifiuto come un risorsa. La Rete italiana Rifiuti zero e il relativo Centro di ricerca potrebbero studiare la situazione comasca e indicare una strada da seguire.Utile non a raggiungere il minimo sindacale del 65% della raccolta differenziata, ma a incrementare in maniera decisa questa percentuale, riuscendo inoltre a trarre dei profitti dalla vendita del rifiuto. E soprattutto non generando il previsto aumento del 20% della Tarsu che deriverà da questo nuovo bando», spiega sempre il capogruppo Ceruti.«Abbiamo un sistema già testato altrove che ci consentirebbe di guadagnare e agire a tutela dell’ambiente, perché affidare per 7 anni il tutto con un bando che costerà circa 90 milioni di euro?», conclude Luca Ceruti.Ma l’assessore Bruno Magatti replica punto su punto, senza esitazioni.«Esistono modalità e procedure che raggiunto un certo livello sono irreversibili. Tutto è partito da una delibera di indirizzo del sottoscritto, risalente ad alcuni anni fa, condivisa negli obiettivi politici da parte di tutto il consiglio comunale – ha detto Magatti – Da ciò si è poi arrivati al bando e lunedì verrà assegnato il servizio con obiettivi ambiziosi che verranno misurati nel tempo». Dunque non si torna indietro.«Impossibile. Siamo vicini all’inizio di una nuova era e non ha senso azzerare tutto, perché i grillini dicono di essere i più bravi», aggiunge l’assessore all’Ambiente che difende i contenuti del bando.«Inutile ora immaginare cosa succederà. Sono certo si tratti di una nuova fase che inevitabilmente richiederà del tempo. Tutti andranno coinvolti e ci si dovrà abituare alle nuove regole – aggiunge Bruno Magatti – Abbiamo obiettivi ambiziosi che non potranno essere raggiunti domani, ma con un processo progressivo nel tempo».Infine viene rispedita al mittente anche l’ultima accusa dei costi eccessivi. «È sicuro che l’avvio di questo processo comporterà un incremento dei costi. Innanzitutto per un aumento netto e misurabile derivante dalla richiesta della pulizia delle strade che rappresenta un servizio aggiuntivo che come tale andrà pagato – conclude l’assessore all’Ambiente – Inoltre, a differenza di quanto sostenuto dai grillini, più si differenzierà e meglio si realizzerà questa forma di raccolta tanto meno sarà nel tempo il costo a carico dei cittadini».

Fabrizio Barabesi

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