Trent’anni di pena, più altri tre anni di libertà vigilata. È la condanna inflitta oggi pomeriggio, alle 17.45, dal giudice dell’udienza preliminare, Maria Luisa Lo Gatto, ad Alberto Arrighi, 41 anni, il noto armiere di Como arrestato poco più di un anno fa per l’omicidio di Giacomo Brambilla, imprenditore delle pompe di benzina che con lo stesso Arrighi avrebbe dovuto entrare in società alla guida della storia armeria di via Garibaldi, in pieno centro città.La mattinata si era però aperta con le parole di Alberto Arrighi rivolte ai parenti della vittima. «Il mio gesto è stato inaccettabile e insostenibile – ha detto l’armiere – Non ci sono scuse per quello che ho fatto. Proprio per questo, fino ad oggi non ho mai chiesto scusa ai familiari. Ho distrutto la famiglia Brambilla, ma ho distrutto anche la mia. È stata un’esplosione di rabbia e di follia. Perdonatemi». Un intervento breve, pronunciato davanti al padre, alla madre e alla moglie della vittima. Quest’ultima, al sentire l’omicida del marito prendere la parola, non ha saputo trattenere le lacrime ed è scoppiata a piangere. «Era turbata», ha poi detto Anna Maria Restuccia, l’avvocato della donna. «In quell’attimo ha rivissuto in pieno tutto il dolore di un anno fa ed è esplosa in un pianto liberatorio».
C’è un angolo di Italia, dove l’aria sembra sempre portare con sé un dono: il…
L’aria a Napoli e dintorni, quest’anno, profuma ancora di più di lievito, pomodoro e basilico.…
Il primo Papa nordamericano nasconde una passione che sa di mare e spezie: un piatto…
Acciaroli è uno di quei luoghi che sembrano usciti da una cartolina: barchette colorate che…
Arrampicato sulle pendici verdi dei Monti del Partenio, Summonte è uno di quei borghi che…
Una catena di supermercati, simbolo della spesa economica in Italia, chiude definitivamente i battenti dopo…