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Arrivano i droni in soccorso del Seveso, il “fiume nero”

Nasce nel Parco della Spina Verde, sul Monte Sasso, tra Cavallasca e San Fermo – nella foto sopra, la sorgente – ma da tanti anni il Seveso è soprattutto il “fiume nero” per la pessima qualità delle acque che si sporcano lungo un percorso che taglia la Brianza e raggiunge Milano. Zone ad altissima urbanizzazione, 680 scarichi solo nei 15 chilometri brianzoli.Al grande malato, classificato dall’Arpa come «fiume molto inquinato», va in soccorso ora Regione Lombardia con il fondamentale supporto di Como Acqua, tra i partner del progetto “Seveso Stream”.Entro giugno il corso del fiume verrà fotografato e filmato palmo a palmo dai droni. Si tratta del primo esperimento di questo genere. Un lavoro di circa sei mesi per censire tutti gli scarichi civili e industriali e verificare in seguito la correttezza di quello che viene immesso nel fiume. L’iniziativa, che coinvolge i territori di Milano, Monza e Brianza e Como, è stata presentata ieri nel corso di una conferenza stampa.La tecnologia è così la principale alleata di “Seveso Stream” che vede collaborare istituzioni e aziende su diversi livelli: Regione Lombardia, Agenzia Interregionale per il fiume Po (AiPo) e Fondazione Lombardia per l’Ambiente, BrianzAcque, Gruppo Cap e Como Acqua. L’assessore al Territorio di Regione Lombardia, Pietro Foroni, ha ricordato anche i prossimi cantieri previsti per limitare le periodiche esondazioni del Seveso, che coinvolgono il Canturino e la città di Milano. Proprio domani, 18 marzo, è prevista una nuova fase nella realizzazione delle vasche di contenimento a Senago, Lentate sul Seveso e Carimate. Per il progetto di sorveglianza degli scarichi, la Regione ha stanziato 100mila euro. Il sogno dei promotori è garantire alle prossime generazioni un fiume pulito, che sia da volano anche per il turismo di prossimità. Un sogno che diventa realizzabile grazie alla sinergia dei territori attraversati dal Seveso, come ha sottolineato nel suo intervento il presidente e amministratore delegato di Como Acqua, Enrico Pezzoli.«Il “ghe pensi mi” qui non poteva funzionare – ha detto Pezzoli – da soli sarebbe davvero stato difficile realizzare qualcosa, ma lavorando insieme tutti i nostri enti raggiungeranno il risultato, sfruttando anche tecnologia e innovazione. L’acqua è un bene comune – ha aggiunto il presidente di Como Acqua – così come la sua tutela è un impegno collettivo: non ci sono confini che possano quindi sottrarci alla responsabilità, in quanto custodi della risorsa idrica. Il Seveso in questo senso, scorrendo su tre territori molto diversi tra loro, ha offerto l’occasione per un progetto di sinergie nel quale mettere in campo competenze, know-how e professionalità differenti. Questa collaborazione sarà, a mio parere, foriera di grandi risultati, primo tra tutti conciliare l’uso della tecnologia umana (nella fattispecie i droni) con la difesa dell’ambiente».

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