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Asf e sindacati presentano due piani differenti. Nuovo e decisivo incontro lunedì

Le parti si sono sedute intorno a un tavolo, quello di Confindustria, e hanno avanzato le rispettive proposte. Che però non convergono. Adesso dunque bisognerà attendere il 25 ottobre, data fissata per un nuovo incontro, per capire se la tensione in essere tra Asf e sindacati potrà allentarsi.Come noto nell’ultimo periodo i trasporti pubblici a Como sono piombati nel caos, con una media di circa 200 corse cancellate ogni giorno. Diverse le motivazioni emerse: autisti senza green pass, certificati di malattia, astensione dagli straordinari per una vertenza sindacale aperta, carenza di personale. La società nei giorni scorsi aveva fatto sapere che la causa dei disagi era dovuta al picco di assenze per malattia. Dichiarazioni alle quali era seguita la replica del personale dei bus che aveva invece spiegato che quello messo in atto era essenzialmente un blocco degli straordinari per il mancato accordo sul premio di risultato. E che il personale in malattia era essenzialmente identico a quello dello scorso anno nel medesimo periodo e come l’assenza del green pass pesasse in percentuale minima sulla situazione in essere.Tutto questo in un periodo molto delicato che vedrà inoltre anche il ritorno in classe degli studenti tutti con un solo ingresso alle 8 (senza i due scaglioni oggi in essere), a partire proprio dal prossimo lunedì. Fatto questo che porterà a una maggior concentrazione di ragazzi in movimento con i mezzi pubblici e, laddove la carenza di corse dovesse prolungarsi, potrebbe rappresentare un problema serio.E ieri nell’incontro il nodo cruciale è proprio stato quello sui passaggi – ovviamene differenti sui due fronti – per rinnovare questo accordo. L’azienda ha infatti proposto di puntare a un’intesa sul premio di risultato (per il 2021), prevedendo un valore di riferimento intermedio tra il 70% e quanto erogato a titolo di premio di produzione nell’anno 2019, di cui una parte da destinare in servizi di welfare. Ma su tale quantificazione la pensa diversamente la controparte che invece punta a un accordo ponte per il 2021, di valore complessivo «composto, in riferimento al valore del 100% del premio di produzione del 2019, per l’85% da parte economica e il restante 15% in servizi welfare per arrivare al 100% e per il 2022, accordo sul premio di risultato che riparta dal 100% del valore economico di quello del 2019», scrivono nella nota sindacale congiunta Giovanni Riccardi (Filt Cgil), Filippo Ghibaudi (Fit Cisl) ed Enrico Midili (Uil trasporti). In discussione anche un accordo per il personale neo assunto. Ieri in serata è intervenuta anche Asf Autolinee. «Stiamo lavorando internamente e confidiamo in un esito rapido della trattativa in corso», ha precisato l’azienda.Adesso dunque, dopo la proposta presentata dalle organizzazioni sindacali, si terrà il secondo incontro previsto dalla procedura di raffreddamento il 25 ottobre. Se anche in quel caso non si trovasse un’intesa, entro i successivi 7 giorni le parti dovranno essere convocate dal Prefetto. E se anche in sede istituzionale non si troverà una soluzione, allora le organizzazioni sindacali potranno mettere in essere tutti gli strumenti di cui dispongono a partire, come è prassi solitamente, dallo sciopero.I prossimi dunque saranno due passaggi molto delicati, oltre che per la determinazione degli aspetti contrattuali da rivedere tra le parti, anche per le eventuali ricadute che potranno esserci sul trasporto pubblico locale, in un periodo, come detto, molto delicato a partire proprio da lunedì prossimo, quando i ragazzi delle scuole superiori faranno tutti ritorno in classe alle 8 del mattino, in un unico scaglione di ingresso.

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