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Assindatcolf,nel 2020 più lavoro regolare colf,oltre 1,1 mln

(ANSA) – ROMA, 12 DIC – Nel 2020, anche grazie alle misure introdotte dal Governo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, è cresciuto il lavoro domestico regolare portando i collaboratori domestici oltre quota 1,1 milioni di persone. Lo fa sapere l’Assindatcolf che presenterà martedì una ricerca sul comparto. Nel 2020 – scrive l’Associazione dei datori di lavoro domestico riportando una ricerca integrata con i dati del Dossier Statistico Immigrazione 2020, curato dal Centro Studi e Ricerche Idos – colf, assistenti di anziani e disabili e baby sitter regolarmente assunte dalle famiglie potrebbero superare quota un milione di addetti, con un incremento tra le 200 e le 300.000 unità rispetto al 2019, anno in cui l’Inps ha censito circa 850,000 domestici in regola, di cui oltre il 70% di origine immigrata e in maggioranza donne (in Italia lavorano in quest’ambito oltre 2 occupate straniere su 5). Secondo lo studio ha inciso sui livelli occupazionali la procedura di emersione disposta dal dall’articolo 103 del Dl ‘Rilancio’, che ha portato a far emergere 176.848 domande di cittadini non comunitari solo in ambito domestico, ovvero l’85% del totale delle domande presentate al ministero dell’Interno. Positivo su quasi tutto l’anno risulta poi anche il trend delle assunzioni da parte delle famiglie, con un picco nei mesi di settembre e ottobre 2020, quando si sono registrati rispettivamente 15.700 e 34 mila nuovi posti di lavoro. A marzo 2020 in pieno lockdown, in controtendenza con quello che avveniva in tutti gli altri settori, si legge nella ricerca, nel comparto domestico si registrava un boom nelle assunzioni, circa 20.000, con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente. Sono state soprattutto emersioni dal lavoro nero di badanti e baby sitter che dovendosi spostare per ‘comprovate esigenze di lavoro’ rischiavano di denunciare la propria condizione irregolare nelle autocertificazioni. La tendenza si è interrotta tra aprile e maggio 2020, quando ad aumentare sono state, invece, le cessazioni. Secondo i calcoli di Assindatcolf, nel solo mese di maggio i licenziamenti sono stati oltre 44 mila, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. (ANSA).

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