(ANSA) – SYDNEY, 10 MAR – La studiosa australiana-britannica Kylie Moore-Gilbert, rilasciata dopo due anni di prigione in Iran per spionaggio, accusa ora Teheran di aver cercato di reclutarla come spia in cambio del suo rilascio. Nella sua prima intervista da quando è tornata in Australia a novembre, la specialista del Medio Oriente Kylie Moore-Gilbert ha detto che le autorità iraniane le hanno chiesto “ripetutamente” di spiare per loro conto. Arrestata nel 2018, è stata accusata di spionaggio e condannata a 10 anni di carcere, accuse che ha sempre negato. “Sapevo che il motivo per cui non si erano impegnati in veri negoziati con gli australiani era che volevano reclutarmi. Volevano che lavorassi per loro come spia”, ha detto a Sky News Australia. Moore-Gilbert ha anche raccontato di essere stata picchiata durante la sua detenzione e di avere vissuto i suoi sette mesi di isolamento come “tortura psicologica”. (ANSA).
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