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Bambini dislessici dell’Altolago, cancellato il supporto

La protestaI casi di dislessia e i disturbi di apprendimento sono in crescita. Con cifre decisamente importanti in Altolago. A Dongo, ad esempio, su 427 alunni sono in 26 a soffrirne. Un fenomeno che fino all’anno scorso poteva contare, proprio in Altolago, anche su un servizio di sostegno gestito da volontari che lo effettuavano gratuitamente, ma che ha smesso di operare.«Non ci siamo mai voluti sostituire al percorso previsto per i casi di Dsa (disturbi specifici di apprendimento come la dislessia, la discalculia e la disgrafia) dal servizio sanitario locale – racconta Irma Baruffaldi ex dirigente scolastico per 40 anni, impegnata anche a Dongo e Gera Lario e a capo del progetto – Non abbiamo voluto fare diagnosi o certificazione dei disturbi ma semplicemente aiutare. Purtroppo però, dall’anno scorso, ci hanno tolto ogni margine di operatività».Ma ecco cosa è successo. «Tre anni fa venni contattata dalla Cisl per coordinare un’attività sui Dsa – racconta l’ex dirigente – Ero appena andata in pensione e accettai di farlo come volontaria. Mi misi d’accordo con le scuole dove si voleva intervenire, con le famiglie dei ragazzi e con i docenti. Tutti collaborarono».I ragazzi erano seguiti sia in classe da insegnanti in pensione e volontari e anche fuori dalle aule. Spesso venivano accompagnati a Como presso il consultorio Icarus per delle visite specifiche.«Poi però, anche in seguito all’entrata in vigore di normative più stringenti, i genitori che si presentavano con i risultati ottenuti durante questo percorso nelle strutture sanitarie per arrivare a un eventuale certificazione di Dsa – aggiunge Irma Baruffaldi – si sentivano dire che quanto fatto al di fuori dei canali istituzionali era inutile».E quindi ben presto il nostro progetto si è andato esaurendo.«Si è persa un’occasione. Ribadisco non volevamo sostituirci a nessuno. Ora comunque con le risorse sempre più ridotte, si allungheranno sempre di più i tempi di attesa, rischiando di ritardare eccessivamente la presa in carico del bambino, con gravi conseguenze per la riuscita del percorso di riabilitazione».I bambini dell’Altolago dipendono dall’Asl di Menaggio dove però il neuropsichiatra «incaricato di tali valutazioni non sempre è disponibile – conclude l’ex dirigente – Gli incontri con i genitori e con i docenti per queste problematiche non si fanno da più di un anno. Il rischio è di non garantire un’attenzione adeguata a situazioni che non vanno sottovalutate».

Fabrizio Barabesi

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