Il modo di agire era sempre lo stesso. Passamontagna in testa, coltello da sub in pugno per minacciare chiunque si fosse trovato sulla loro strada, una fuga effettuata prima a piedi poi, poco distante, con una Dacia Sandero che rimaneva in attesa. Alla presunta banda delle rapine arrestata dai carabinieri di Como per i colpi in una gioielleria del centro città, in via Adamo del Pero, e al distributore Ip di via del Doss, la Procura di Como ha aggiunto nelle scorse ore altri tre colpi, tutti compresi in un periodo di tempo tra il 10 gennaio del 2020 e il 27 febbraio 2020.
Il primo andò in scena al supermercato Di Più di Beregazzo con Figliaro il 10 gennaio (circa mille euro il bottino), il secondo al Gran Mercato di via D’Annunzio a Prestino (3.810 euro il bottino, più 275 euro in ricariche telefoniche) avvenuto il 14 febbraio, l’ultimo il 27 febbraio a Vacallo (in Svizzera) in un distributore di benzina in via del Breggia, appena dentro il confine. Il bottino non venne quantificato. Sono quattro le persone colpite (a vario titolo) dall’ordinanza, una di queste è ancora ricercata.
Ulteriori dettagli sul Corriere di Como di mercoledì 6 maggio.
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