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Basket in lutto: è morto Gianfranco “Dado” Lombardi, a Cantù fra 1995 e 1997

Il mondo del basket è in lutto per la scomparsa di un grande personaggio come Gianfranco “Dado” Lombardi, che tra il 1995 e il 1997 è stato allenatore della Pallacanestro Cantù. Originario di Livorno, dove era nato nel 1941, da anni viveva in provincia di Varese. Il prossimo 20 marzo avrebbe festeggiato l’80° compleanno. La sua è stata una carriera al altissimi livelli, prima di tutto come giocatore. Le più importanti imprese sono state legate alla Virtus Bologna, con cui ha contato ben 268 presenze. La sua ultima stagione nel 1973 a Rieti.Con la maglia dell’Italia ha partecipato alle Olimpiadi nel 1960 a Roma (dove è stato inserito nel quintetto ideale della manifestazione), nel 1964 in Giappone e nel 1968 in Messico. Fu un tiratore molto forte: per lui 1224 punti in Nazionale (in 103 partite) e 5.470 in A, dove per due stagioni è stato il migliore marcatore. La carriera di tecnico è iniziata nel 1972 a Rieti, dove è stato sia coach che giocatore. Poi le esperienze a Trieste, Forlì, Treviso, Reggio Emilia, Rimini, Verona, Siena, Livorno, Cantù, ancora Reggio Emilia, Varese e Napoli, L’ultima panchina nel 2001 con la formazione partenopea, poi qualche esperienza dirigenziale e come commentatore di basket in tv con la Rai.Sicuramente un allenatore di carattere, che proprio per questo motivo fu chiamato alla Pallacanestro Cantù nella stagione 1995-1996, quando la compagine brianzola era di proprietà dell’imprenditore Franco Polti. La squadra era in A2 ed era stata costruita per puntare decisa alla promozione. Ma dopo un inizio traballante con la guida di Giancarlo Sacco, la società decise di affidarsi a Lombardi, che inanellò una lunga serie di vittorie, con i canturini – che avevano nella rosa un “mito” come l’americano Thurl Bailey – primi al termine della stagione regolare e poi promossi in A1 dopo aver superato nei playoff Gorizia e, nella finalissima, Reggio Emilia.Nel torneo successivo, con il ritorno nella massima serie, Lombardi fu confermato, con risultati di assoluto rilievo, considerando il fatto che, al di là della sua lunga tradizione, Cantù era una neopromossa: conquista della finale di Coppa Italia, poi persa con la Virtus Bologna e pass per i playoff, con eliminazione da parte di Treviso nei quarti e la conclusione dell’esperienza di “Dado” in Brianza.Rimane il ricordo di un tecnico vincente, l’uomo che ha riportato ad alti livelli la squadra dopo il purgatorio di due stagioni in A2, categoria in cui Cantù era scesa per la prima volta nel 1994.

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