Il carcere del Bassone
Organico insufficiente in una delle carceri più affollate d’Italia, alle prese anche con carenze strutturali. La festa per l’anniversario numero 201 della polizia penitenziaria è stata l’occasione per un bilancio sulla situazione del Bassone di Como, dove ci sono circa due detenuti per ogni posto disponibile e gli agenti in servizio sono meno di 200 a fronte di un organico previsto che dovrebbe invece essere di 236. Nell’ultimo anno, ogni giorno si sono registrati circa 2 ingressi di detenuti. Gli agenti della polizia penitenziaria hanno gestito 86 episodi di autolesionismo e 53 colluttazioni e liti tra detenuti. Al servizio di sorveglianza si aggiungono molteplici altre attività, dagli spostamenti dei carcerati, 557 in un anno, a compiti nuovi come la realizzazione della banca dati del Dna dei detenuti, con già 570 prelievi.Numeri che così vengono commentati da Cristina Maria Cobetto Chiggia, Comandante polizia penitenziaria Como. «Abbiamo sicuramente delle difficoltà di carenza di organico -spiega il Comandante – e di aumento della tipologia del lavoro. Giusto per fare un esempio è cresciuto molto l’utilizzo del personale per servizi esterni e per le traduzioni. Un altro elemento decisivo riguarda la nostra pianta organica nel suo complesso che non tiene conto del fatto che ci sono anche quelle persone che lavorano negli uffici». Dunque è la carenza di organico a essere importante. «Mancano inoltre molti sottufficiali e ad oggi, ad esempio, io sono l’unico funzionario in sede per cui quando mi assento il mio ruolo da comandante viene assorbito da un ispettore facente funzioni che ovviamente ha anche altri compiti e mansioni da effettuare durante il servizio».E le situazioni critiche da dover affrontare sono sempre all’ordine del giorno. «In aggiunta agli uomini insufficienti non si può non sottolineare come anche la struttura del carcere sia molto vecchia e necessiti di continui interventi e di manutenzione. Ma anche in questo caso non sempre sono operazioni fattibili viste le scarse risorse di cui disponiamo», dice sempre Cristina Maria Cobetto Chiggia. «Nonostante i numeri siano quelli forniti, va detto come il personale riesca a far fronte con grande abnegazione a tutte le situazioni di emergenza. E rispetto al passato gli eventi critici sono contenuti nonostante si viva in questa situazione precaria», chiude il comandante della polizia penitenziaria di Como.
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