(ANSA) – ROMA, 03 DIC – Al giudizio di legittimità davanti alla Consulta sul caso del bimbo figlio di due papà non potrà partecipare anche la donna che lo ha partorito. La Corte ha dichiarato inammissibile la richiesta della “madre gestazionale” di intervenire a sostegno delle questioni di legittimità sollevate dalla Cassazione sulle norme che impediscono di trascrivere in Italia, nell’atto anagrafico di un bambino nato all’estero con una pratica di maternità surrogata, il nome del papà non biologico. Il giudizio è fissato per il 27 gennaio prossimo.Al centro della vicenda una coppia di italiani,sposati in Canada, che si erano visti rifiutare dal Comune di Verona il riconoscimento dell’atto di quel Paese in cui sono indicati entrambi come genitori. La Corte d’appello di Venezia aveva accolto il loro ricorso, ma il ministero dell’Interno e il sindaco di Verona avevano impugnato la sentenza, finita così al vaglio della Cassazione. Nell’aprile scorso la prima sezione civile della Suprema Corte aveva disposto la trasmissione degli atti alla Consulta avanzando dubbi di costituzionalità su un insieme di norme, a partire dalla legge sulla fecondazione assistita. (ANSA).
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