Sul caos viabilistico comasco dei giorni scorsi, l’ennesimo, è intervenuto sulla sua pagina Facebook l’ex assessore comasco Nini Binda, cui si deve ormai due decenni fa l’ultimo “Piano urbano del traffico” del capoluogo.«Gli amministratori sono rimasti alla archeologia industriale, quando le grandi fabbriche chiudevano in questo periodo», scrive Binda a proposito del congestionamento di questi giorni in città e della forte presenza di turisti.E sul tema della «tragica situazione viabilistica di Borgovico» rimarca che si è passati «da un progetto quasi finito all’abbandono» e torna ad auspicare il tunnel. Ma c’è di peggio. «La zona Ztl – denuncia Binda- è completamente saltata, in centro storico circola di tutto senza controllo con il deteriorarsi della pavimentazione di grande pregio».Per Binda, insomma, «oggi tutta la mobilità va reinventata come si fece vent’anni fa, in una città che non sa pianificare, non ha progetti di nessun genere e si affida al caso per decidere del proprio destino. Purtroppo il dibattito politico cittadino vive alla giornata, sulla ricaduta dei soldi che verranno. Ma non avranno senso se non riprendiamo in mano una pianificazione a medio e lungo termine e la traduciamo in progetti concreti, che coinvolgano tutti: Stato, Regione, Comune, privati cittadini di ogni forza politica. A Como occorrerebbe la formazione di un “gabinetto di guerra” aperto anche a tecnici a personalità esterne che possano aiutare l’assessore a portare a termine questi progetti».
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