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Bocciati i referendum anti-Ztl Rapinese: «Li farò lo stesso»

singolo quesito ha ottenuto due voti contrari (Cesareo e Petrocelli) e quello favorevole di Rapinese. In sintesi, le domande che il comitato promotore dell’iniziativa intendeva sottoporre ai comaschi riguardavano la cancellazione delle strisce gialle in piazza Roma, il ripristino di almeno 400 posti bianchi dove ora sono stati disegnati stalli a pagamento e, infine, l’approvazione di un nuovo documento generale relativo a traffico e sosta in città.A quanto si è appreso, le motivazioni di fondo che hanno portato alla tripla bocciatura hanno fatto perno soprattutto sul fatto che la competenza per le materie toccate dai quesiti sarebbe in capo alla giunta e non al consiglio comunale (da cui, tramite Rapinese, di fatto provenivano).Amareggiato ma non vinto il capogruppo di Adesso Como.«Inutile negare che mi spiace molto per come è finita, anche perché io resto convinto che le materie proposte rientrassero assolutamente tra le competenze del consiglio comunale – ha dichiarato Rapinese al termine della commissione – Tra l’altro, mi piacerebbe che non si continuasse a definire “tecnica” la commissione che si è espressa sui referendum, visto che per due terzi era composta dal segretario generale nominato dal sindaco e da un consigliere comunale della maggioranza che sostiene il sindaco. Il quale, da subito, ha fatto la guerra alla nostra iniziativa».Rapinese, comunque, non ha intenzione di fermarsi qui.«Credo che l’azione di questa giunta in tema di sosta e viabilità vada fermata a tutti i costi – ha dichiarato – Quindi posso già annunciare che organizzerò comunque un referendum sugli stessi temi e probabilmente lo svolgeremo anche in piazza Roma. Ora bisognerà organizzarlo, ma credo sia giusto anche per i tanti cittadini fuori da ogni partito che hanno contribuito finora all’iniziativa».Prima ancora che la commissione si riunisse per votare, era nato un piccolo caso intorno al dubbio se la seduta dovesse svolgersi a porte aperte oppure a porte chiuse. Rapinese aveva espressamente chiesto che la partecipazione del pubblico fosse garantita ma, al momento di votare la proposta, la stessa maggioranza che ha poi bocciato i quesiti referendari ha invece deciso lo svolgimento a porte chiuse. Ora, per quanto riguarda l’iter, sarà la giunta a recepire il voto negativo sui quesiti e a cassarli definitivamente.

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