Bolivia, Añez dal carcere ha chiesto intervento di Ue e Osa

(ANSA) – LA PAZ, 14 MAR – Dalla cella dove era in attesa ieri di essere trasferita dal dipartimento boliviano del Beni a La Paz, la ex presidente ad interim Jeanine Añez ha scritto due lettere indirizzate all’Unione europea (Ue) e all’Organizzazione degli Stati americani (Osa) chiedendo l’invio di missioni ufficiali per verificare il contesto in cui lei e due dei ministri del suo ex-governo (Alvaro Coímbra e Rodrigo Guzmán) sono stati arrestati. Nelle missive, riferisce il portale di notizie Erbol, Añez ha accusato il governo del Movimento al socialismo (Mas) di avere fatto eseguire gli arresti illegalmente ed ha denunciato “la violazione sistematica dei diritti umani in Bolivia attraverso un’aberrante persecuzione politica”. Per questo, ha aggiunto, è importante che Ue e Osa inviino loro missioni “per valutare in modo obiettivo e imparziale, gli arresti illegali avvenuti” prima dell’alba di ieri . La ex capo dello Stato, che l’attuale governo accusa di avere assunto il potere nel 2019 a seguito di un golpe, ha inoltre sostenuto che, arrestando lei e gli ex ministri per un ordine di cattura della Procura generale, la polizia “ha violato la Costituzione boliviana, nonché la garanzia di un giusto processo e la presunzione di innocenza stabiliti dall’articolo 116 della Carta costituzionale”. Via Twitter ieri l’Alto Commissario per la Politica estera della Ue, Josep Borrell, ha fatto sapere di stare seguendo gli eventi in Bolivia. “Le accuse per i fatti del 2019 – ha detto – devono essere risolte nel quadro di una giustizia trasparente e senza pressioni politiche, rispettando l’indipendenza dei poteri”. “Il dialogo e la riconciliazione sono elementi cruciali”, ha concluso, assicurando che la Ue continuerà ad appoggiare la Bolivia. (ANSA).