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Boom di turisti, mai così tanti la scorsa primavera a Como

L’indagine congiunturalePrimo semestre da incorniciare per la Camera di Commercio. Su Facebook l’entusiasmo di Mario LuciniIl turismo tiene, nonostante la crisi. Lo aveva detto qualche giorno fa al “Corriere di Como” il vicepresidente degli albergatori lariani Andrea Camesasca, commentando l’estate anomala che flagella il Lario. E ora si capisce perché.

Ieri il primo cittadino di Como, Mario Lucini, ha postato su Facebook i risultati dell’indagine congiunturale della Camera di Commercio relativa al secondo trimestre 2014. Con un icastico commento: «Ma guarda un po’».I dati parlano chiaro. Ci sono settori problematici nell’economia comasca. Commercio, servizi e artigianato sono in debito di ossigeno. E il manifatturiero si barcamena tra luci e ombre. Ma la primavera 2014 è stata positiva per il turismo, in provincia. E Lucini ha tenuto a rimarcare il bel risultato del capoluogo.

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli arrivi infatti sono cresciuti complessivamente del 2,1%, mentre le presenze del 7,2%. Si tratta di 788mila pernottamenti. Siamo al «massimo storico per il trimestre in oggetto», recita il documento camerale, curato da Caterina Lorenzon e Massimo Gaverini.

A essere obiettivi, c’è da mangiarsi le mani. Con una primavera così buona, posticipare a fine giugno l’apertura della grande mostra di Villa Olmo Ritratti di città (slittamento dovuto a motivi logistici, e per allungare il tiro fino al 16 novembre) è stato una buccia di banana strategica non da poco.In attesa di raccogliere in merito eventuali mugugni sul fronte politico su tale questione, proseguiamo nell’analisi dei dati.Il successo primaverile è dato, secondo l’analisi della Camera di Commercio uscita ieri, «dal collocamento della Pasqua all’interno del periodo considerato (nel 2013 si trovava invece a cavallo tra il primo e il secondo trimestre)».In particolare, si precisa che «gli arrivi dei turisti italiani sono risultati ancora negativi (-0,8%), ma significativo è l’aumento del soggiorno medio, passato da 1,8 a 2 giorni, che ha comportato un considerevole aumento dei pernottamenti (+19mila, pari a +11,8%)». Significativo anche il contributo degli stranieri, strategici per la sopravvivenza e la tenuta del settore.Il loro è stato un vero exploit. «Gli ospiti esteri hanno confermato la scelta del nostro territorio, aggiornando il massimo storico sia di arrivi (+3,3%) che di presenze (+6%) nel periodo primaverile», recita il documento.E veniamo ai motivi di giubilo del sindaco del capoluogo, Mario Lucini: a Como gli arrivi secondo la statistica «hanno quasi toccato quota 66mila (+3,8% rispetto alla primavera 2013) e le presenze sono state quasi 140mila (+6,1%)». Questi i crudi dati numerici. E poi la considerazione statistica, che fa senz’altro piacere: «Non si erano mai visti tanti turisti a Como nello stesso periodo», sottolinea, con tanto di carattere neretto, l’ufficio “Studi e Statistica” della Camera di Commercio di Como nel suo report.La ricerca puntuale dell’ente di via Parini permette di evidenziare l’andamento delle diverse tipologie di strutture ricettive sul territorio. Vengono confermati i trend degli ultimi anni: è in crisi l’albergo tradizionale e c’è il boom delle strutture “extra-alberghiere”. Si capisce così dove si dovrà investire nei prossimi mesi e anni, anche nella ormai immediata prospettiva di Expo 2015.«Si osserva la tenuta degli esercizi alberghieri ai massimi livelli», recita il documento camerale. Ma c’è un dato significativo: «I nuovi turisti, specialmente quelli provenienti da oltreconfine, scelgono sempre più spesso le strutture complementari (campeggi, alloggi in affitto, bed & breakfast), che hanno superato per la prima volta le 25mila presenze (pari a circa il 13% del totale)».L’analisi dà conto anche della crescita del turismo in località penalizzate negli ultimi anni come Porlezza, sul Ceresio (dove arrivi e presenze sono tornati ai livelli del 2012). Bene anche Bellagio che «ha recuperato alla grande la crisi del 1° semestre 2013 (dovuta alla pioggia e al freddo) con un balzo dei pernottamenti del +9,4%» e a Domaso dove le presenze, specie nei campeggi, sono cresciute «quasi del 20%, arrivando al massimo di oltre 38mila soggiorni».

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