Dopo il brutale assalto al benzinaio di via del Doss a Como, con un dipendente legato a un colpo di pistola esploso in aria, aveva intascato la sua parte di bottino ed era scappato in Sardegna. Qui, aveva iniziato a fare il barbiere a Ittiri, paese dell’interno a sud di Sassari.
Qui però è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il colpo appena citato, che portò a termine assieme a due complici di casa nostra, già noti e attivi nell’assalto alla gioielleria del centro storico. Tutti e tre sono ora in carcere in attesa dell’interrogatorio di fronte al giudice delle indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza chiesta dal pubblico ministero Mariano Fadda.
Nei guai sono finiti il sardo in questione, 41 anni, che lasciò la Lombardia già due giorni dopo l’assalto, e i due residenti nel Comasco, un operaio di 40 anni e un turco di 35 anni.
Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Como. L’assalto al benzinaio – che aveva fruttato 12 mila euro – risaliva al 6 febbraio. Quello alla gioielleria – per cui erano già stati eseguiti i primi arresti – all’inizio di marzo.
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