(ANSA) – ROMA, 01 FEB – Non si attenua in Cile l’ondata di violenze in chiave anti-governativa. La protesta è arrivata anche sui campi di calcio, al punto che era stato imposto lo stop del campionato per ragioni di ordine pubblico. Ora l’attività è ripresa,ma i dubbi rimangono, e sono tanti. Infatti la partita della massima serie fra Coquimbo Unido e Audax Italiano è stata interrotta dopo appena 17 minuti di gioco, per l’invasione di campo di parte di gruppi di sostenitori della squadra di casa, il Coquimbo. A volto coperto, gli ultrà hanno distrutto le telecamere dell’emittente che stava riprendendo la partita, ‘Canal de Futbol’, e lo schermo Var a disposizione dell’arbitro, aggredendo anche dei reporter che stavano lavorando a bordo campo. Poi hanno srotolato sul terreno di gioco uno striscione con la scritta “Sangue nelle strade, campi senza calcio”, per poi intonare cori contro il governo e contro la federcalcio cilena che aveva stabilito la ripresa del campionato. Va ricordato che tutte le tifoserie ultrà del Cile non hanno mai nascosto la loro contrarietà al fatto che sia ripreso il campionato, e annunciano nuove azioni, mentre il sindacato calciatori cileni ha stigmatizzato con una nota l’accaduto. (ANSA).
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