(ANSA) – ROMA, 25 GIU – “Quando giocavo al Real, la vodka era mia miglior amica”. E’ la confessione choc di Wesley Snejder, centrocampista offensivo olandese che con la maglia delle merenques ha giocato dal 2007 al 2009. Sneijder ha scritto un’autobiografia, i cui contenuti sono stati anticipati in parte in un’intervista alla rivista Voetbal International. “Non mi ero reso conto che la bottiglia di vodka era diventata la mia migliore amica. Fisicamente, non me ne ero nemmeno reso conto – il suo racconto, che si aggiunge alla lunga lista di ex calciatori pronti a confessare problemi con l’alcool – Il giorno dopo mi svegliavo come se nulla fosse successo. Ho continuato a giocare, ma era sempre peggio. Mentivo a me stesso, raccontandomi che tutto era a posto”. I motivi sono semplici. “Ero giovane, mi piaceva il successo ed essere adorato come giocatore del Real: non c’erano droghe, ma alcool e rock and roll si’….Ricordo il giorno in cui, da giocatore dell’Ajax, mi arrivo’ l’offerta del Real; eravamo all’aeroporto, in partenza, Mijatovic mi informo’ dell’offerta scrivendomela su un foglietto: 3 milioni l’anno per 5 anni, io ne guadagnavo 1. Prendere o lasciare, disse. E io presi”. Sneijder non racconta cosa fece dopo aver lasciato il Real. Ma nel 2009 si trasferi’ all’Inter, e con Mourinho vinse il Triplete nel 2010. (ANSA).
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