Per la prima volta, all’inizio della settimana, il cambio tra euro e franco svizzero è risalito sopra 1,06: non accadeva da oltre un mese.
Un segnale al quale però gli esperti non assegnano grande importanza. La valuta elvetica continua infatti a rimanere forte e ad attrarre gli investitori del mercato dei cambi.
Inoltre, la Banca Nazionale Svizzera (Bns) prosegue la sua politica di raffreddamento della moneta, come dimostra la crescita dei depositi a vista: altri 36,3 miliardi nell’ultima settimana e massimo storico toccato a quota 673,5 miliardi di franchi.
Il presidente della Bns,Thomas Jordan, ha sempre sostenuto di non voler perseguire alcun tasso di cambio di riferimento; ma in ogni occasione pubblica ripete che la valuta svizzera è «sopravvalutata». E gli acquisti della Bns, quando il franco si avvicina alla soglia di 1,05 contro l’euro, si fanno massicci.
Il punto è che il franco rimane “bene rifugio” e la crisi pandemica non aiuta certo a rafforzare le quotazioni dell’euro.
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