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Cantiere eterno al Mercato Coperto. Ora costerà 200mila euro in più

La struttura di via MentanaLavori avviati nel 2012 e non ancora finiti. Ma l’esborso cresceNuova tegola sul cantiere infinito per la ristrutturazione del padiglione grossisti del Mercato Coperto di Como. Non bastavano i ritardi sul completamento dei lavori (la struttura sarebbe dovuta essere riaperta a inizio 2014, dopo 14 mesi di lavori) e le vicissitudini dell’associazione di imprese che aveva vinto la gara da 1,7 milioni di euro con un’offerta di poco superiore al milione e 100mila euro. Ora, per una serie di lavori imprevisti e aggiuntivi, si apprende che il cantiere costerà 200mila euro in più (cifra che sarà coperta dalle casse di Palazzo Cernezzi ricorrendo ai risparmi originari e agli accantonamenti legati al ribasso d’asta iniziale).

Il 2014, come si accennava, non era comunque iniziato sotto una buona stella per il cantiere e ancor più per l’amministrazione comunale. Già il 21 gennaio scorso, infatti, una delle aziende che si era unita per partecipare all’appalto, aveva inviato una lettera a Palazzo Cernezzi informando di aver avviato lo stato di liquidazione volontaria e di non essere quindi più in condizione di proseguire nell’intervento. Un imprevisto non da poco, dunque, risolto comunque facendo affidamento sull’impresa rimasta e disponibile a continuare i lavori anche in solitaria.Una soluzione che l’amministrazione adottò per evitare ritardi sulla tabella di marcia, inevitabili se si si fosse proceduto con un nuovo appalto. Questa scelta non ha tuttavia evitato lo sforamento dei tempi previsti di qualche mese (e la fine lavori ipotetica non è ancora ufficializzata).Oltre alle questione tecniche, però, in queste settimane è insorto anche il problema puramente economico. E cioè la necessità di prevedere una spesa suppletiva di 200mila euro, motivata essenzialmente dalla necessità di eseguire 3 interventi inizialmente non previsti. In particolare, si tratta di una raccomandazione giunta al Comune dalla Soprintendenza ai Beni architettonici di Milano per realizzare le pavimentazioni della galleria centrale in calcestruzzo levigato e non con le piastrelle.In secondo luogo, si è resa necessaria una serie di demolizioni e successive ricostruzioni di parti del fabbricato in questione, legate a esigenze di sicurezza e stabilità. E, infine, un lungo elenco di piccoli interventi aggiuntivi per le finiture. Da qui, ecco il conto finale – almeno a oggi – del cantiere per la futura riapertura del padiglione grossisti del Mercato Coperto, per il quale al momento non esiste ancora una data ufficiale di riconsegna agli operatori del settore.

E.C.

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