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Caos vaccini, Orsenigo: «Regione non nasconda le proprie responsabilità»

Immediate, le reazioni sul fronte politico al commissariamento di Aria deciso da Regione Lombardia. «Che i vertici di Regione azzerino il consiglio di amministrazione di Aria per nascondere le loro responsabilità sotto il tappeto è a dir poco infantile e non rispettoso dei cittadini. Ricordiamo che Aria, la società che gestisce le prenotazioni e che a sua volta scarica le colpe sulle Ats, dipende interamente dalla gestione di Regione Lombardia», dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo. «Proprio a dimostrazione che i problemi non si limitano ad Aria, sul territorio di Como abbiamo tutte le evidenze di un piano vaccinale che non funziona. Oltre alle vaccinazioni per gli over 80 troppo lente, abbiamo scontato una grave mancanza di comunicazione tra Ats Insubria e Asst Lariana in merito alle vaccinazioni dei pazienti fragili non ospedalizzati che oggi rischiano di rimanere “invisibili”, senza vaccino, nonostante le loro condizioni richiedano un intervento urgente», aggiunge il consigliere. E sulla questione delle forniture di vaccino insufficienti è chiaro. «L’intero sistema non funziona e ciò che ha affossato la campagna vaccinale sin dall’inizio è il mancato coinvolgimento del territorio. Regione Lombardia ha preferito centralizzare prenotazioni e vaccinazioni mentre la direzione da prendere era quella della collaborazione con gli amministratori. Regione adotti questa strategia capillare da subito e dia gli elenchi degli over 80, degli insegnanti e delle persone più fragili alle singole Asst e ai Comuni», conclude il consigliere regionale.Duro anche il Movimento 5 Stelle. «I problemi di Aria li segnaliamo dall’inizio della pandemia e pensare di rifarsi un’immagine ora sostituendo gente nominata da loro stessi è assurdo. La Regione Lombardia è in mano agli umori politici di Salvini, il presidente continua a essere l’ombra di stesso, non decide più con la sua giunta ma con quello che Salvini decide di fare. Forse ad andare a casa deve essere proprio Fontana», dice il capogruppo dei pentastellati Massimo De Rosa subito dopo le recenti novità. E sempre ieri le minoranze compatte avevano chiesto la convocazione di un consiglio regionale urgente per oggi.«Non ci sono i requisiti formali per poterlo convocare – ha fatto sapere il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi – Tuttavia inviterò il presidente Fontana a svolgere, nel corso della prossima seduta ordinaria già prevista per martedì 30 marzo, una comunicazione all’assemblea sulla quale si potrà aprire il dibattito».

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