(ANSA) – FOGGIA, 12 FEB – “Sono passato dalla tua azienda e ho visto gli schiavi lavorare”. Lo dice, in una conversazione intercettata dai Carabinieri, un conoscente all’imprenditore agricolo Libero Perugini, titolare dell’omonima azienda agricola e in carcere da due giorni con accuse di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, e false dichiarazioni all’Inps. L’indagine anticaporalato della Procura e dei Carabinieri di Foggia lo coinvolge con Giovanni Capocchiano e Natale De Martino (titolari dell’Ortofrutta De Martino, ai domiciliari) e 3 ‘caporali’ ricercati, due marocchini e un guineano. Per l’accusa il guineano è il ‘caporale’ che reclutava manodopera per Perugini. In un’altra conversazione, dice all’imprenditore: “Come facciamo con i conti? Loro non hanno da mangiare, tu devi cacciare i denari”. E Perugini: “Inizi da me, poi mi abbandoni perché trovi di più da altre parti”. Il guineano: “Non abbandono nessuno, ma quando chiamo padrone per tre giorni e padrone non risponde, cosa posso fare? Cercare un altro padrone”.
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