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Carenza di posti auto, storia infinita: cresce la richiesta ma non la disponibilità

Parcheggi, posti auto, stalli, linee blu o bianche, a pagamento o gratis.Chiamateli e indicateli come volete ma non parlatene, a voce troppo alta, a Como. Città dove da sempre la fame di aree dove lasciare l’auto rappresenta uno dei temi più caldi, fonte di polemiche e terreno di scontro politico.Un argomento che si è inevitabilmente riacceso dopo l’ennesima epopea per la creazione dei settanta posti auto davanti alla Santarella, attesi ormai da anni e ancora bloccati tra impedimenti vari e bandi, vedi quello per la Ticosa, saltati per degli errori degli uffici comunali.

In attesa dunque di capire se e quando questi stalli compariranno in città, nel recente passato si è dibattuto su idee e proposte di ogni tipo.Come non ricordare il progetto, con tanto di rendering, nella foto, per un autosilo interrato sotto viale Varese che l’attuale giunta ha, dopo un lungo dibattito, rispedito al mittente. Proposta la cui realizzazione come contropartita prevedeva anche la manutenzione e l’illuminazione delle mura di quel tratto, argomento quest’ultimo della cinta muraria di strettissima attualità.Si è poi sempre in attesa di conoscere se e quando si farà anche l’autosilo nel cortile del Gallio, a fianco della palestra dell’istituto. Una struttura da oltre 200 posti e 5 piani fuori terra sul fronte di viale Innocenzo. Difficile sbilanciarsi però sui tempi di realizzazione dell’opera. Le ultime notizie, risalenti ad aprile dell’anno in corso, avevano visto il progetto – già depositato – incassare il benestare della Soprintendenza. E in una città turistica che fa dell’accoglienza uno dei suoi punti di forza e che quindi dovrebbe offrire anche posti auto, giace ormai da decenni, a ridosso della stazione di San Giovanni, anche l’area ex Danzas – della cui riqualificazione si discute anche in questo caso da tempo – dove si è ipotizzata anche la creazione, ovviamente, di un grande parcheggio.Sempre lungo la tangenziale ma all’altezza del comando della polizia locale ecco l’area ex Stecav, in attesa di conoscere il proprio futuro. Anche questa location era stata inserita nel masterplan che il Comune di Como avrebbe dovuto portare al Mipim di Cannes, nel vasto progetto del nuovo quartiere della Ticosa. Appuntamento poi saltato per l’epidemia e che poi nei mesi scorsi si è arricchito anche del bando sbagliato per la bonifica della cella 3.

Chi del tema parcheggi ha una approfondita memoria storica anche per le diverse implicazioni sul territorio e sull’ambiente è l’ex assessore all’Ambiente della giunta Lucini, Bruno Magatti.«Quest’ultimo caso dell’ex Stecav è emblematico. Basta osservare come sia ridotta in condizioni pietose parte dell’area in questione, quella a ridosso del comando. La si potrebbe abbattere e con un investimento minimo creare un’area di sosta, magari con accesso da via Regina», dice Magatti, che poi scende ad analizzare anche alcune realtà più piccole, sempre in tema di posti auto, ma altrettanto utili per arginare la fame di parcheggi. «Stiamo ancora cercando di comprendere che futuro avrà quell’area di sosta in viale Ambrosoli, dietro il benzinaio con l’ingresso da via Aldo Moro che ormai da tempo è chiuso – dice sempre Magatti – Era stata data in gestione dal Comune ma ormai la concessione è scaduta e nulla è stato fatto. Insomma sembra che ci sia un globale disinteresse su questo fronte e che si navighi, come in altri casi, a vista. L’amministrazione dovrebbe gestire meglio quanto ha a disposizione».Le segnalazioni e le indicazioni sono poi ancora diverse, a testimoniare che il tema parcheggi non è risolto.E su tutto svetta sempre l’autosilo Valmulini, da anni sottoutilizzato e oggetto di infinite e, almeno sino ad oggi, velleitarie promozioni.

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