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Carta sconto, i comaschi tornano a fare il pieno in Italia

Gli effetti del nuovo sistemaBoccata d’ossigeno per i benzinai grazie alle regole introdotte lo scorso settembre

(m.prat.) Non ci sono dubbi, i dati parlano chiaro. I comaschi sono tornati a fare il pieno nei distributori italiani, da quando sono entrate in vigore, lo scorso settembre, le novità sulla carta sconto benzina che hanno sensibilmente aumentato le riduzioni sul costo del carburante per i residenti nella fascia di confine.Visibilmente soddisfatta è Daniela Maroni, consigliere regionale della Lega e presidente provinciale dei benzinai di Confcommercio. In questi giorni ha avviato un giro

per i distributori per quantificare l’effetto prodotto dal nuovo sistema: «Con il 50% di benzina erogata in meno, tra il 2011 e il 2012 – afferma – i gestori erano stati costretti a licenziare personale per non chiudere. La fuga del pieno in Svizzera – soprattutto in un periodo, quello dello scorso anno, in cui la differenza si era consolidata intorno ai 35 centesimi per litro – stava uccidendo la categoria. Adesso, con questo significativo correttivo, i gestori stanno recuperando quote significative di carburante erogato, oltre il 25%».A chi dare il merito? «Sicuramente – prosegue Daniela Maroni – devo ringraziare il presidente regionale, Roberto Maroni, che proprio qui a Como, con me, ha preso l’impegno di stare vicino alla nostra categoria. Sono un milione i cittadini che possono beneficiare di questo strumento. Il governatore lombardo ha assunto un grande impegno per tutto il territorio lariano – con la carta sconto, con le paratie, con il contributo per l’ospedale di Cantù – un’attenzione concreta che certamente i suoi predecessori non avevano avuto».Ora si guarda al futuro e a come stabilizzare la situazione. «Innanzitutto – conclude la Maroni – con la prosecuzione della flessibilità dello sconto contiamo di mantenere sempre uguale il prezzo della benzina tra Italia e Canton Ticino. Il governo deve però capire che, senza i 40 milioni di euro a favore dei nostri impianti, rischia di perdere ogni anno 320 milioni tra Iva e accise».Dal canto suo, il consigliere regionale comasco del Pd, Luca Gaffuri, conferma la bontà del dispositivo: «Mi auguro che la carta sconto possa continuare in questi termini anche per l’anno a venire. Molto dipenderà dai dati ufficiali di questi mesi. Se davvero porteranno a un incremento di consumi, i costi possono essere sostenuti. In caso contrario, dovremo fare valutazioni diverse. Intanto, con il mio gruppo, è stata fatta approvare l’ipotesi di allargamento alla fascia dei 30 km e alle auto a gasolio».

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