La mozione c’è, e con essa la volontà del consiglio comunale. Per vedere il dormitorio, invece, ci vorrà tempo. Forse molto tempo.
Al di là di un voto che ha confermato le difficoltà della maggioranza di centrodestra e la strana alleanza tra Lega e Lista Rapinese, non sarà facile per la giunta dare corso a quanto stabilito nel documento approvato la settimana scorsa. Bisognerà innanzitutto capire in che modo, con quali risorse e con quali strumenti la giunta intenda recepire l’indirizzo dato dal consiglio comunale di istituire una nuova struttura di accoglienza delle persone senza fissa dimora.
«Prima bisogna portare i numeri sul tavolo, perché qui passiamo da fantomatiche centinaia di persone a poche decine – ha detto ieri in una breve intervista aEtvil sindaco di Como,Mario Landriscina– Ci sono sensibilità diverse sul tema, per questo a breve faremo il punto della situazione anche con le organizzazioni che da anni si occupano di disagio sociale. In quest’occasione proveremo a capire quante sono davvero le persone che hanno bisogno di una nuova struttura. Il problema – aggiunge Landriscina – non potrà comunque essere risolto in tempi brevi. Gli immobili a disposizione del Comune sono strutture che hanno bisogno di lavori e non sono pronte all’uso. E nel piano degli interventi urgenti ho chiesto agli uffici di pensare prima alle scuole».
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