(ANSA) – MILANO, 04 GEN – Prima seduta dell’anno lievemente positiva per Piazza Affari, che si è tenuta in linea con le Borse europee più caute: l’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,37% a 22.315 punti, l’Ftse All share in aumento dello 0,43% a quota 24.307. Piazza Affari si è raffreddata come gli altri mercati del Vecchio continente nel finale di giornata, guardando soprattutto alle incertezze di Wall street, ma comunque diversi titoli tra i principali di Milano hanno segnato rialzi rilevanti. E’ il caso di Stm, salito del 3,8% finale a 31,7 euro, seguito da Buzzi (+3,6%), Hera (+2,4%), Enel e Fineco (+2,1%), con A2A cresciuta di due punti percentuali netti. Bene ma in progressivo rallentamento della crescita Fca nel giorno della fusione definitiva con Psa: il titolo del gruppo automobilistico italiano è salito dell’1,5% a 14,8 euro mentre quello francese a Parigi è cresciuto dell’1,7% a quota 22,7. Ad appesantire Piazza Affari, qualche vendita su Eni (-1,1%) con le incertezze del prezzo del petrolio, deboli Generali e Leonardo (-1,3%), con Bper scesa dell’1,5% finale, Pirelli dell’1,6% e Mediobanca dell’1,7%. Scivolone finale per Atlantia, che per la prima parte della giornata si era mantenuta attorno alla parità e che in una crescente corrente di vendite ha chiuso in ribasso del 2,3% a 14,3 euro. (ANSA).
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Confindustria: allarme debito per imprese, il peso raddoppia
(ANSA) – ROMA, 04 GEN – Il credito bancario alle imprese italiane ha registrato un balzo annuo del 7,4% annuo a ottobre, spinto dai prestiti emergenziali, e in molti settori questo “ha accresciuto troppo il peso del debito, misurato in anni di cash flow generato dalle imprese”. È l’allarme del Centro studi Confindustria. Il Csc prevede che, nel 2021, occorreranno 5,4 anni di cash flow nel manifatturiero per ripagare il debito, più del doppio dei 2,2 anni del 2019 e anche i servizi passeranno a quasi 4 anni, da meno di 2 anni nel pre-crisi, dopo essere schizzati a 11,2 anni nel 2020. Senza interventi sarebbe “a rischio il flusso di nuovi investimenti”. Il Centro studi Confindustria indica come “necessario consentire un allungamento del periodo di rimborso dei debiti di emergenza contratti nel 2020” e, in una prospettiva di più lungo periodo, “sostenere la crescita dimensionale delle imprese e il riequilibrio della loro struttura finanziaria, attraverso una più ampia diversificazione delle fonti e una maggiore patrimonializzazione”. Si tratterebbe di interventi necessari per riprendere il percorso dell’irrobustimento dei bilanci osservato dal 2008 e che ha fatto “un brusco balzo indietro nel 2020”. “Nei settori industriali in cui il cash flow è diventato negativo, non è possibile (aritmeticamente) neanche calcolare quanti anni di risorse generate internamente servirebbero ad estinguere il debito. Se protratta nel tempo, una situazione del genere rischierebbe di rendere il debito insostenibile per le imprese”, si legge nel testo. (ANSA).
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Epifania: Confcooperative, calze meno ricche, calo spesa 25%
(ANSA) – ROMA, 04 GEN – Saranno due italiani su tre a fare regali per l’Epifania, per una spesa complessiva di 1,8 miliardi, secondo il Centro Studi di Confcooperative. Crisi economica, chiusure dei negozi e il ritardato decollo dei saldi portano a un calo del 25% della spesa rispetto al 2019, con mancati acquisti per 450 milioni di euro. “ A farla da padrone saranno le calze per i più piccoli, piene di dolci, cioccolato ma anche carbone, prodotto in casa con zucchero italiano”, secondo l’analisi. Almeno una calza di dolci su quattro sarà prodotta in casa, un’autarchia determinata non solo dalla voglia di risparmiare, ma anche dalla maggiore disponibilità di tempo. Il cambio delle abitudini dovuto alla pandemia, con più tempo passato in casa, si riflette anche sugli altri regali: crescono i regali in giochi da tavolo (15%), abbonamenti alla pay tv (7%) e libri (5%), pari al 27% dei regali complessivi. Il primato va comunque alle calze (38%), seguite dai giocattoli (35%). Confcooperative segnala come la Befana “sarà l’ennesima ricorrenza che evidenzia le difficoltà di oltre 3,8 milioni di famiglie, per un totale di 10 milioni di persone che vivono in povertà, un esercito gonfiato dalla lockdown economy” e chiede di individuare misure di contrasto alla povertà e politiche attive per concorrere ad affrontare una piaga “che rischia di minare nei prossimi mesi la concordia sociale del paese”. (ANSA).
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Generali: si consolida in Grecia, acquisite attività Axa
(ANSA) – MILANO, 31 DIC – Generali ha siglato un accordo per l’acquisizione da Axa Group del 100% di Axa Insurance Grecia per un corrispettivo di 165 milioni, che rappresenta un multiplo di 12,2 volte gli utili 2019, soggetto ad aggiustamenti al closing. Inoltre, Generali ha rinegoziato l’accordo di distribuzione in essere tra Axa Grecia e Alpha Bank in scadenza a marzo 2027, estendendolo per 20 anni dal closing. Axa Grecia è tra le prime dieci nel Paese, con una solida posizione di mercato nei segmenti danni e salute e una consolidata presenza nel comparto Vita. Nel 2019, Axa Grecia ha registrato una raccolta premi lordi per circa 168 milioni e distribuisce i suoi prodotti principalmente attraverso Alpha Bank e una rete di oltre 600 agenti. Generali è attiva in Grecia dal 1886, è la sesta compagnia di assicurazioni, con una quota di mercato del 5,3% e offre soluzioni complete nei rami danni, salute e vita a piu’ di 305.000 clienti in tutto il territorio greco. Nel 2019 i premi lordi emessi sono stati pari a 218 milioni. Con l’acquisizione di Axa Grecia e l’accordo di distribuzione esclusivo a lungo termine con Alpha Bank, Generali “accresce decisamente la sua posizione nel mercato locale, diventando il secondo Gruppo più grande nel settore danni e il terzo nel settore salute in Grecia”, afferma Jaime Anchústegui Melgarejo, ceo International di Generali. L’operazione “ci consentirà – aggiunge – di ottimizzare il nostro posizionamento strategico nel Paese”. (ANSA).
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Asta Bot a 6 mesi, tasso di rendimento scende a -0,52%
(ANSA) – ROMA, 29 DIC – Il Tesoro ha assegnato tutti i 6,5 miliardi di Bot a sei mesi in asta con un tasso di rendimento medio ponderato a -0,52% da -0,518% dell’asta precedente. La richiesta è ammontata a oltre 11,11 miliardi con un rapporto di copertura di 1,71 dal 2,22 dell’asta precedente. (ANSA).
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Borsa: Consob, capitalizzazione cala del 16%, effetto covid
(ANSA) – MILANO, 28 DIC – Nel primo semestre del 2020 le società quotate in Borsa hanno registrato una riduzione della capitalizzazione del 16,4%. Il rapporto fra capitalizzazione e Pil si è attestato al 33,5% rispetto al 33,1% a fine 2019. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino statistico della Consob che riporta i dati sulle società quotate e l’intermediazione finanziaria nel primo semestre 2020, in cui si evidenziano i primi segnali della crisi economica conseguente alla pandemia. In crescita il volume degli scambi di azioni (+23,5%) e di derivati azionari (+8,8%), rispetto al primo semestre 2019. Dal Bollettino della Consob emerge anche un calo complessivo dell’utile netto delle società quotate in Borsa: le assicurazioni registrano utili per 1,7 miliardi di euro, le società non finanziarie quotate all’Mta registrano perdite nette per circa 5,6 miliardi di euro e un corrispondente aumento del ricorso all’indebitamento per circa 6,1 miliardi, le banche riportano una redditività complessiva negativa di 9 milioni di euro. Le società industriali quotate all’Aim registrano perdite per 9,6 milioni di euro. Maggiore preferenza degli investitori per le attività liquide. Riduzione del controvalore degli strumenti finanziari detenuti presso intermediari italiani per servizi di investimento e di gestione del risparmio (-2,3%). Stabile la somma delle due grandezze. Nel portafoglio azionario della clientela professionale cresce il peso dei titoli esteri a scapito di quelli italiani. La clientela retail si rifugia nei titoli di stato. (ANSA).
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Bper: accordo su cessione 5.107 lavoratori filiali
(ANSA) – ROMA, 30 DIC – Si è conclusa la trattativa sindacale per la cessione di 5107 lavoratrici e lavoratori compresi nel ramo d’azienda trasferito da Isp-Ubi-Ubis a Bper, in servizio in 486 filiali e 134 punti operativi, oltreché il perimetro strumentale necessario a garantire il necessario funzionamento del ramo stesso. Il passaggio degli sportelli e del relativo personale a Bper (la maggior parte di Ubi, il resto proveniente da Intesa) si concretizzerà nei primi mesi del 2021. Nel dettaglio, l’accordo riguarda le cessioni di due distinti rami d’azienda: 587 sportelli e 4.727 lavoratori della rete Ubi, 37 filiali e 295 addetti di Intesa Sanpaolo, 85 dipendenti di Ubis.L’accordo sottoscritto garantisce il rapporto di una assunzione ogni due uscite, sempre su base volontaria, anche per il personale “ceduto” in Bper, in linea con quanto definito dalle organizzazioni sindacali e Intesa nell’Opas su Ubi. (ANSA).
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Istat: 42% valore aggiunto nazionale generato da 1% comuni
(ANSA) – ROMA, 30 DIC – In Italia il 42% del valore aggiunto nazionale è generato dall’1% dei comuni: è quanto emerge dai dati Istat sui risultati economici delle imprese e delle multinazionali a livello territoriale nel 2018. Quanto alla ripartizione territoriale, il valore aggiunto 2018 è prodotto per il 37,8% al Nord-ovest e per il 25,5% nel Nord-est; seguono il Centro con il 20,4% e il Mezzogiorno con il 16,4%. Le unità locali di gruppi multinazionali italiani, pari all’1,2% del totale nazionale, realizzano quasi il 21% al valore aggiunto dell’intera economia. Le regioni che più contribuiscono sono la Lombardia (26,2%), l’Emilia-Romagna (13,2%) e il Lazio (11,4%). Anche nel 2018 Milano e Bolzano sono ai primi posti per produttività del lavoro. Rispetto al 2017 nelle prime 20 posizioni rientra Brescia e esce Siena; Brindisi sale al quinto posto, Roma scende da quinta a settima. Milano e Roma si collocano largamente in testa alla classifica dei comuni capoluogo, prevalendo il primo nei servizi e la seconda nell’industria: da soli, coprono il 15,1% del valore aggiunto nazionale. (ANSA).
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Borsa: Europa solida dopo Wall street, Francoforte +1,5%
(ANSA) – MILANO, 28 DIC – I mercati azionari del Vecchio continente confermano i loro rialzi dopo l’avvio positivo di Wall street: Zurigo sale dell’1,6%, Francoforte dell’1,5%, Parigi è in aumento di un punto percentuale e Milano cresce dello 0,6% con l’indice Ftse Mib. Più cauta Madrid (+0,4%), chiusa la Borsa di Londra che ‘recupera’ il giorno festivo del Boxing day del 26 dicembre, quest’anno caduto di sabato. Il listino tedesco sta correggendo i massimi storici toccati nel febbraio scorso, cioè prima del crollo per la diffusione della pandemia Covid-19, con tutti i mercati che guardano con fiducia all’approvazione negli Stati Uniti del pacchetto di misure di stimolo per l’economia, all’accordo commerciale tra Ue e Regno Unito per evitare una Brexit completamente ‘no deal’, oltre all’avvio del piano europeo di vaccinazione. A Francoforte bene in particolare Deutsche Post e Deutsche bank, che salgono di oltre due punti percentuali, mentre tra i titoli principali di Piazza Affari spicca Moncler che cresce del 3% con Pirelli che ha un po’ frenato la sua corsa ma resta comunque in rialzo di due punti percentuali e mezzo. Più caute le banche nonostante il buon andamento dei titoli di Stato italiani mentre è debole Atlantia, che cede l’1% a 14,4 euro. (ANSA).
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Borsa: Milano apre in calo (-0,43%)
(ANSA) – MILANO, 18 DIC – La Borsa di Milano apre in calo. Il primo indice Ftse Mib cede lo 0,43% a 21.918 punti. (ANSA).