Disservizi quotidianiOre di attesa per ritirare pacchi e raccomandate ieri mattina in via Gallio
Una vera e propria odissea quella che hanno dovuto affrontare molti cittadini comaschi che si sono recati, ieri mattina, alle Poste di via Gallio per ritirare un pacco o una raccomandata.Attese snervanti, tra il malcontento generale e timidi tentativi di prenderla con ironia. Il problema del sabato di follia? La presenza di un unico addetto e, di conseguenza, di un solo sportello aperto.Il malcapitato incaricato delle Poste si è così trovato a dover cercare sul computer le missive
in questione e andare a recuperarle una a una. Procedura che ha allungato a dismisura i tempi di consegna. Questo fino alle 12.20, ossia a dieci minuti dalla chiusura, quando è stato raggiunto da un collega.«Una coda immobile – dice Giovanni Protti – io torno a casa e se ne riparla lunedì. E pensare che mi è arrivata a casa soltanto ieri una lettera proveniente da Gallarate del 10 dicembre!».Chi, come Martino Carleo, causa impegni lavorativi, può venire in Posta solo al sabato non ci sta: «Non è proprio il modo di fare, questi sono disservizi inaccettabili».Tra i più arrabbiati c’è Patrizia Mandelli che, dopo averci spiegato la situazione e la sua interminabile attesa, iniziata alle 10.30 e, dopo un’ora e mezza, ancora lontana dalla conclusione, sbotta: «Guardate quanta gente è in piedi in coda. Non c’è nemmeno una sedia. È inaccettabile e mi chiedo con che coraggio le Poste vogliono comprare Alitalia se non riescono neanche a garantire un servizio così semplice. Ma d’altronde, si sa, in Italia va tutto così».Intanto, mentre Sergio Carraro racconta di aver «sentito volare qualche insulto al povero addetto allo sportello» e Patrizia Magliato, orologio alla mano, si dice «indispettita per l’ora e dieci di attesa e per la coda che partiva fuori dalla porta d’ingresso», c’è anche chi, come Alessandro Ferretto, la prende con ironia: «Ho aspettato solo un’ora – dice sorridendo – per ritirare un pacco che hanno cercato di recapitarmi ieri, ma nessuno era in casa. Vedendo la situazione mi è andata bene». E mostra il pacco che è riuscito a ritirare quasi come fosse un trofeo: «C’era davvero tantissima ressa, sicuramente oltre 20 persone – aggiunge – e un solo sportello disponibile. Da buon ex insegnante la pazienza non mi manca e alla fine ce l’ho fatta».«Beato lui», hanno pensato gli altri che, loro malgrado, avevano dedicato il sabato mattina al supplizio. Dalle Poste fanno sapere che «è in corso una verifica sulle cause del disservizio, anche se certamente parte del problema è l’afflusso tradizionalmente superiore alla norma in quanto questo è stato il primo sabato dopo le festività». Magra consolazione per i comaschi, soprattutto per chi si è dovuto arrendere dopo la lunga attesa e dovrà così tornare alla carica nei prossimi giorni per ritirare le sue giacenze, confidando in una maggiore fortuna.
Edoardo Testoni
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