SU INIZIATIVA DI FRANCESCO DOTTISul caso dei centauri italiani multati in Svizzera perché sulla patente non sono indicate le lettere A o A1, corrispondenti alle licenze per la guida di moto e scooter, interviene Francesco Dotti, consigliere regionale comasco di Fratelli d’Italia. «Porterò all’attenzione della Commissione speciale per i rapporti con la Confederazione Elvetica di Regione Lombardia questa problematica – afferma Dotti – La Svizzera sostiene di aver recepito, dal 1° gennaio scorso, una normativa europea che impone che sulla patente sia esplicitamente scritta l’autorizzazione a guidare i motocicli. Dunque, chi possiede la patente conseguita prima del 1986 per la Svizzera non è in regola. E se non si ha sulla patente indicate le lettere A o A1 si rischia l’accusa di guida senza patente, pesanti sanzioni e il fermo del veicolo. Chi ha fatto la patente sino al 31 dicembre 1985 ha indicato solo la lettera B: in Italia può guidare anche la moto, in Svizzera no. Per farlo, deve munirsi di un duplicato in Italia che costa 40 euro. È un’anomalia che va risolta al più presto».
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