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Centinaia di cessioni e tre anni di attività: arrestato “Tano”, spacciatore di Dongo

Almeno «76 acquirenti», che ritornavano più volte a rifornisti di hashish e, soprattutto, cocaina. Centinaia di cessioni, realizzate da solo, senza l’aiuto di complici, piazzando lo stupefacente in diversi punti di spaccio, fuori dalla propria abitazione ma anche nel parcheggio nei pressi di una tabaccheria. Un arco temporale, che fa riferimento alle contestazioni, che copre almeno tre anni di attività illecita, dal 1° novembre 2017 al 6 febbraio 2021, ovvero fino a pochi giorni fa.

Nelle scorse ore i carabinieri della stazione di Dongo hanno messo le mani su quello che nel “giro” dell’Altolago era chiamato “Tano”, ovvero un 53enne nato a Gravedona ma residente a Dongo.

L’uomo è stato arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata chiesta dal pubblico ministero Maria Vittoria Isella e che è stata poi concessa dal giudice delle indagini preliminari di Como Massimo Mercaldo.

«È emerso – è stata la valutazione del magistrato che ha firmato l’ordinanza – che l’indagato è stabilmente dedito al traffico di stupefacenti, come confermato in particolare dal fatto che lo stesso ha continuato imperterrito nella attività di spaccio anche nel periodo in cui era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria». Inevitabili, insomma, le esigenze cautelari e la custodia in carcere.

L’uomo, assistito dal suo avvocato Ferruccio Felice, è stato sentito dal giudice rispondendo alle domande del Gip: «È stato interrogato e ha fornito la propria versione – commenta l’avvocato Felice – ammettendo alcune delle cessioni contestate, ma non altre segnate nelle ipotesi di reato».

La prima informativa dei carabinieri di Dongo, che poi ha portato a questa indagine, risale al 24 agosto 2020. Servizi sul territorio avevano permesso di documentare una intensa attività di cessione di stupefacenti nel territorio del comune dell’Altolago, soprattutto all’interno di un’area di parcheggio che era però videosorvegliata.

Il lavoro dei militari dell’Arma ha portato prima a identificare gli assuntori – almeno tredici quelli citati nelle ipotesi di reato – poi a sentirli e chiedere conferme su chi fornisse loro lo stupefacente. L’epilogo dell’indagine c’è stato, come detto, nelle scorse ore con l’arresto di “Tano” che ora si trova rinchiuso in una cella del Bassone.

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