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Centro migranti, scontro Pd-Lega sulla chiusura

Il centro migranti di via Regina diventa terreno di scontro politico tra il Pd e la Lega. Il governo, attraverso il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha annunciato la chiusura entro la fine dell’anno della struttura. Un atto che segue il trasferimento di una settantina di ospiti dei container verso altri centri, e la riduzione a un centinaio di presenze nella struttura di via Regina. La reazione della Chiesa è stata immediata. La Caritas Diocesana e altre realtà del volontariato hanno chiesto al governo italiano di non smantellare la struttura, che sarebbe potuta servire per affrontare nuove emergenze, anche per italiani senzatetto.Ieri, è stato il Pd ad aprire il confronto sul piano politico, su due tavoli, quello di Palazzo Cernezzi e quello parlamentare. Patrizia Lissi, in consiglio comunale, ha presentato una preliminare per stigmatizzare il mancato preavviso del trasferimento dei migranti e spiegare che, in una città di frontiera come Como, «il passaggio migratorio non si fermerà». Patrizia Lissi ha accusato il vicesindaco Alessandra Locatelli, parlamentare della Lega, di «lavarsi le mani del problema» chiedendo aiuto al ministro. Il Pd critica anche l’idea di chiudere con cancelli i portici di San Francesco.Chiara Braga, parlamentare comasca Dem, annuncia invece un’interrogazione al ministro dell’Interno. Vuole conoscere «quali sono state le valutazioni compiute dalle istituzioni in merito non solo alla chiusura del campo, ma anche alla gestione dei futuri flussi migratori – scrive Chiara Braga – che inevitabilmente, si verificheranno nel Comasco. Perché, banalmente, i migranti non spariranno con la chiusura del centro».Immediata la replica della Lega, attraverso il deputato Eugenio Zoffili.«Chiara Braga esercita un suo diritto da parlamentare – spiega Zoffili – Credo stia perdendo però solo il suo tempo. La Lega sta dalla parte dei comaschi e delle forze dell’ordine. Di chi vive vicino al centro di via Regina e che potrà uscire da lunghi mesi di degrado. Noi preferiamo usare l’inchiostro delle nostre penne per la nostra gente. I comaschi stanno dando atto a Matteo Salvini, Nicola Molteni e Alessandra Locatelli del lavoro svolto per risolvere un problema sentito dalla città», conclude.

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