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Ceruti critica il metodo voluto da Grillo per il nuovo direttorio del Movimento

L’esponente di Palazzo Cernezzi: «Avrei preferito poter scegliere i nomi»(m.d.) Il nuovo corso del Movimento Cinque Stelle, con il direttorio di cinque parlamentari designati direttamente da Beppe Grillo, non convince fino in fondo Luca Ceruti, consigliere comunale di Como. Almeno nel metodo scelto dal leader.«Ho espresso anche su Facebook la mia contrarietà a questa votazione», afferma l’esponente pentastellato riferendosi al plebiscito (i voti a favore sono stati il 91,7%, i contrari appena l’8,3%) con cui sul web i componenti del direttorio scelti da Grillo– Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia – hanno ricevuto la benedizione del popolo grillino.

«Avrei preferito poter scegliere, assieme a tutti gli attivisti, i membri del direttorio tra una pluralità di candidati, come abbiamo sempre fatto nel nostro movimento – spiega Ceruti – È una questione di metodo. Grillo ha scelto quelli che sarebbero probabilmente usciti anche da una consultazione senza nomi già fissati. Ripeto, è il metodo adottato che non condivido e che mi ha sorpreso. Non ho nulla contro i componenti del direttorio. Anche tanti nostri parlamentari hanno criticato la metodologia, alcuni hanno minacciato di andarsene».Il punto di osservazione di Ceruti è lontano dai palazzi romani. «Noi consiglieri comunali siamo, tra gli eletti, quelli che occupano la fascia più bassa – dice l’esponente di Palazzo Cernezzi – In provincia di Como siamo in tutto in quattro: io, due colleghi a Mariano Comense, un quarto a Mozzate. In Lombardia, nel complesso, siamo 132, cui si aggiungono i 9 consiglieri regionali».Ceruti è più legato al territorio che ai deputati e ai senatori del Movimento 5 Stelle. «Come consigliere comunale, non ho mai ricevuto direttive dall’alto – afferma – Io sono il portavoce degli attivisti di Como, le mie scelte a Palazzo Cernezzi sono quelle portate avanti da loro, che sono il mio unico e quasi assoluto termine di confronto. So che il 12 dicembre Luigi Di Maio (vicepresidente della Camera dei deputati, ndr) verrà a Desio: sarà l’occasione per incontrarlo, assieme ad altri consiglieri lombardi, e per discutere della nuova situazione».E per quanto riguarda Grillo, che si è detto «un po’ stanchino», come Forrest Gump quando ha smesso di correre nel film di successo interpretato da Tom Hanks, Ceruti pensa che si tratti di «un passo indietro abbastanza definitivo, anche se sarà magari per gradi». Resta però da capire «che cosa vuole diventare il nostro movimento».

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