(ANSA) – VENEZIA, 7 DIC – Tra l’evasione dell’Imu-Tasi, della Tari e il mancato pagamento delle bollette dell’acqua, gli italiani “risparmiano” indebitamente 7,6 miliardi di euro all’anno. A pagare il conto – secondo la Cgia di Mestre – sono i Comuni e le società che si occupano della gestione dei rifiuti urbani e/o erogano il servizio idrico, spesso controllate dalle stesse Amministrazioni comunali dove operano. La Cgia ha stimato l’evasione degli italiani dopo aver elaborato gli ultimi dati disponibili del Ministero degli Interni (per Imu-Tasi), Laboratorio REF Ricerche, CRIF Ratings (per la Tari) e Utilitatis (per l’acqua). “Se una gran parte di questi mancati pagamenti fosse recuperato dice Paolo Zabeo della Cgia -, molto probabilmente ci sarebbe la possibilità di abbassare le tasse locali e le tariffe dell’acqua a tutti. Soprattutto nel Mezzogiorno che presenta un’incidenza sul mancato pagamento totale pari al 40 per cento: 10,5 punti in più della media registrata al Centro e 11 in più rispetto a quella del Nord”.
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