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Chef tra speranza e prudenza: «La gente avrà meno ansie»

Voglia di tornare al lavoro a pieno regime, sorrisi di speranza ma anche prudenza sui volti dei ristoratori lariani. Speranze di uscire definitivamente dal tunnel a riveder le stelle e tante ferite da rimarginare. Ma anche possibili, nuove modalità per fare impresa in una epoca per molti aspetti inedita e nuova, anche se imposta da una immane tragedia collettiva.

Mauro Elli, chef stellato del ristorante “Il Cantuccio” di Albavilla e vicepresidente della Fipe, Federazione italiana dei piccoli esercenti di Confcommercio Como, rimarca luci e ombre che il suo comparto, strategico per l’economia lariana, vive anche in zona bianca. «Dobbiamo mettercela tutta per uscire da una situazione davvero drammatica – dice – Io personalmente dovrei lavorare da qui alla fine dell’anno tenendo aperto a pranzo e a cena, solo per sperare di fare metà del fatturato abituale. Questo per dare un’idea della mazzata che abbiamo preso».«Le novità della zona bianca sono soprattutto un toccasana psicologico per i nostri clienti. La gente avrà meno paura di uscire e più voglia di osare, concedersi un pranzo e una cena con, si auspica, molte meno ansie. Un modo più sereno di tornare e sperare in una riconquistata normalità e socialità. Non dovremo abbassare la guardia, questo mai, dobbiamo essere cauti e prudenti per non tornare indietro. Ma guardiamo al futuro con maggiore serenità, vista la gradualità con cui si è transitati dall’arancione al bianco, anche se come detto dovremo mettercela tutta anche solo per puntare a un fatturato dimezzato rispetto all’ordinario. Siamo comunque realisti. Mi sembra che l’approccio agli allentamenti delle restrizioni sanitarie sia più ordinato e razionale e questo credo che la gente lo abbia capito».

C’è poi un altro risvolto positivo ed è nella richiesta di qualità. «Anche su questo la gente sta imparando in fretta, specie sul fronte della sostenibilità e spero che il discorso possa sempre più attecchire. Per la ristorazione è un invito a sostenere sempre più le filiere del territorio e a sostenere l’economia locale. Ci sarà sempre tempo in futuro, se tutto andrà bene, per viaggiare all’estero, ora è tempo di godersi il turismo di prossimità, visto che dietro ai piatti che serviamo c’è un indotto enorme, di prodotti, di saperi, di competenze, di tradizioni».

Intanto gli ambulanti di Confersercenti Como con il presidente Massimo Maiorano chiedono certezze: «Fiere e sagre siano autorizzate da subito dai comuni in zona bianca e in ogni caso non oltre il 15 giugno, la nostra categoria ha il vantaggio di lavorare all’aria aperta e questo è stato riconosciuto anche dal governo. I comuni devono attrezzarsi per consentirci di lavorare dopo quasi 18 mesi di stop».

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