(ANSA) – SANTIAGO DEL CILE, 13 AGO – La Corte suprema del Cile ha respinto oggi un appello a favore del ‘machi’ Celestino Córdova, autorità indigena mapuche da 102 giorni in sciopero della fame. L’appello chiedeva che il leader religioso potesse scontare nel luogo del suo rehue (altare sacro mapuche) parte della pena detentiva di 18 anni al quale è stato condannato per l’omicidio della coppia Luchsinger-Mackay nel 2013. Tale richiesta sta alla base del suo sciopero della fame. La seconda camera della Corte Suprema ha respinto con quattro voti contrari a uno l’azione legale presentata dall’Ufficio della difesa penale pubblica, per chiedere di commutare la detenzione in carcere con la misura degli arresti domiciliari. La sentenza ha confermato quanto deciso in primo grado dal Tribunale di garanzia di Temuco e dalla Corte d’appello della capitale La Araucanía. Córdova è attualmente ricoverato in ospedale e soffre di un grave deterioramento della salute a causa dal suo digiuno prolungato. (ANSA).
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