Il 27 agosto, al termine dell’ennesima lite in famiglia, avrebbe aggredito la moglie con un coltello, colpendola più volte all’avambraccio. L’uomo, un pakistano 32enne residente a Cantù, si sarebbe poi allontanato prima dell’arrivo dei carabinieri, rendendosi da quel momento in poi irreperibile. I militari dell’Arma della stazione del paese, dopo aver raccolto il racconto della vittima, si sono poi attivati chiedendo – grazie al nuovo “codice rosso” che ha accelerato di molto le indagini su queste tipologie di reati – una misura restrittiva per il marito. Ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata concessa dal giudice delle indagini preliminari.
Così, i carabinieri di Cantù hanno prima rintracciato l’uomo per le vie della “Città del Mobile”, poi l’hanno arrestato e condotto al Bassone. L’accusa nei suoi confronti è quella di maltrattamenti in famiglia. Quello che ha poi fatto precipitare gli eventi, non sarebbe l’unico episodio contestato. Comportamenti vessatori e violenti nei confronti della moglie sarebbero iniziati fin dal 2016.
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