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Como apre ai grandi marchi ma non ci saranno parcheggi all’interno della Ztl

In consiglio comunale. Eliminato il vincolo per la media distribuzioneL’assessore Lorenzo Spallino: «Ora la strada è aperta»(f.bar.) Il centro storico si apre ai grandi marchi della moda.Lunedì sera, in consiglio comunale, è stata votata l’abolizione dell’obbligo, per la media distribuzione commerciale (fino a 600 metri quadrati per l’alimentare e 800 per il resto), di prevedere dei posti auto a ridosso dei nuovi negozi in misura pari al 50% della superficie.Caduto questo vincolo, le griffe più prestigiose potrebbero trovare il Lago di Como sempre più allettante. Anche perché alcuni emissari delle

più celebrate firme dell’abbigliamento avevano già sondato il terreno a metà del 2013, trovando però la strada sbarrata.«Confermo l’interessamento passato. Poco più di un anno fa – spiega l’assessore all’Urbanistica di Palazzo Cernezzi, Lorenzo Spallino – alcune aziende di abbigliamento avevano chiesto delle informazioni specifiche. Ora la strada è aperta, vedremo se questa possibilità potrà ancora interessare».La votazione dell’aula, lunedì sera, ha fatto registrare, su 27 presenti, 19 voti favorevoli contro 8 contrari.«Era una decisione doverosa. La città ha bisogno di aprirsi. Como non può rinunciare a questa occasione. Giusto per fare un esempio, in realtà vicine come quella di Varese le grandi firme sono già presenti e operative», aggiunge sempre l’assessore all’Urbanistica.La discussione in aula non è però stata semplice. L’opposizione ha presentato un emendamento per cercare di destinare i soldi derivanti dalle future monetizzazioni alla realizzazione di nuovi parcheggi, senza successo.Da qui il voto compatto contrario.«Non siamo negativi a priori. Anzi potrebbe essere sicuramente positivo l’arrivo in città di nuovi negozi. Abbiamo solo chiesto, nell’emendamento, di destinare i proventi della monetizzazione per creare posti auto a ridosso del centro – ha detto il consigliere comunale del gruppo misto – Fratelli d’Italia, Marco Butti – Favorire l’apertura di grandi aree commerciali, senza prevedere parcheggi, mi sembra un controsenso».In sintonia anche Mario Molteni (Lista per Como). «È necessario utilizzare i soldi per i posti auto. Altrimenti si potrebbe creare un corto circuito – ha commentato – Si attirano le persone con nuove offerte commerciali ma non si danno i posti auto. Non ha senso. Perché non realizzare parcheggi in Ticosa, qualora l’opzione Multi non dovesse concretizzarsi? O nell’area a ridosso del comando della polizia locale? – si chiede sempre Molteni – Insomma, non si sono voluti ascoltare i nostri suggerimenti. Non eravamo contro la delibera. Abbiamo solo cercato di far convergere, tutte insieme, diverse esigenze. Da qui il voto contrario». Sintetica la risposta dell’assessore all’Urbanistica di Palazzo Cernezzi.«Non è pensabile garantire di utilizzare i soldi derivanti dalle monetizzazioni per realizzare parcheggi. Si deve eseguire una valutazione generale», spiega l’assessore Spallino.Per quanto riguarda il cammino delle delibera, ora dovrà essere pubblicata sul Burl, il Bollettino ufficiale della Regione Lombardia. Subito dopo le nuove norme saranno applicabili.«Un commercio vitale rende una città ancor più vitale – interviene il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli – Certo, rimane il problema dei parcheggi. Faccio un esempio: l’edificio Mantovani ai Portici Plinio potrebbe essere un luogo ideale per accogliere i grandi marchi, ma si trova in piena Ztl. Mi pare dunque un controsenso».Rimane comunque il fatto che «la decisione in termini generali è apprezzabile – aggiunge Casartelli – Dove c’è commercio aumentano i flussi di persone e ne possono trarre giovamento anche i piccoli esercizi che intano continuano a chiudere».«Pur ribadendo ancora una volta però che in città – conclude il numero uno della Confesercenti – i parcheggi si sono andati via via assottigliando».Un ultimo commento arriva dal presidente di Confcommercio Como, Giansilvio Primavesi.«Era francamente impossibile imporre a un’azienda di creare parcheggi a ridosso del centro e in Comune se ne sono accorti – spiega Primavesi – Ciò che però a mio avviso frena i grandi marchi è la visione di insieme di una città sempre più chiusa».L’arrivo delle griffe e dei grandi marchi potrebbe proprio essere un’occasione di apertura e un’opportunità anche per il commercio più tradizionale, che oggi occupa gran parte degli spazi all’interno delle mura.«Sapere che a Como si può trovare il meglio è un vantaggio – dice Primavesi – Si amplia l’offerta e si attirano sempre più persone. E di questo non potranno che beneficiare tutti. Il reale disagio è dato dalla cronica assenza di posti auto».

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