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Como-Gibellini, è divorzio

Le strade del club e del diesse si separano

Le strade del Calcio Como e di Mauro Gibellini si separano. Una serie di disaccordi su varie questioni ha portato al clamoroso divorzio. Clamoroso perché i nuovi dirigenti lariani, capitanati dal presidente Pietro Porro, avevano deciso di basare la rifondazione della nuova società sul diesse specialista nella valorizzazione dei giovani e, in passato, da giocatore, centravanti degli azzurri nella stagione 1983-1984, che si conclude con la promozione del Como in serie A.Ma, dopo una stagione

e mezzo si è creata una frattura che è diventata insanabile e mercoledì sera i dirigenti azzurri hanno deciso che le strade si devono separare.Da un punto di vista strettamente tecnico, la scelta sarà quella di proseguire con un unico direttore sportivo, ruolo affidato a Giovanni Dolci, che era arrivato sul Lario proprio a fianco di Gibellini.Un tandem, il loro, che era stato nel mirino, soprattutto dei tifosi, mentre invece la società aveva sempre difeso questa scelta, sostenendo che i due avevano ruoli ben definiti. Ora, invece, si torna dunque a una organizzazione più tradizionale.Sull’argomento, almeno fino alla serata di ieri, le bocche erano cucite. Nessuna parola dai dirigenti, mentre lo stesso Giovanni Dolci, interpellato sull’argomento, ha dato la disponibilità, al massimo, a dare notizie di mercato (e ha fatto sapere che il contratto del nuovo acquisto Angelo Bencivenga, classe 1991, è stato depositato dopo la firma del giocatore).Alla fine, l’unico a dire qualcosa sull’argomento è stato il diretto interessato, Mauro Gibellini, che non ha confermato direttamente di essere stato congedato, ma lo ha fatto capire con un giro di parole.«Non nascondo che ci sia qualche contrapposizione e bisogna valutare se ci siano i presupposti per continuare», è l’esordio di Gibellini, che poi è un po’ meno criptico e ammette: «Tutto è in essere. Non nascondo che ci siano problemi – afferma – ma allo stesso tempo dico che se si deve trovare una soluzione, questa va trovata presto per il bene di tutti, soprattutto della squadra».Fine delle trasmissioni, in attesa che dal club lariano arrivi un comunicato ufficiale sulla vicenda. Anche se la partenza di Gibellini è un segnale importante sul fronte degli equilibri tecnici, ma non solo.Si rinforza sicuramente l’asse fra mister Giovanni Colella e Giovanni Dolci, che anche ieri erano in riunione con il presidente Pietro Porro per ridefinire le strategie di mercato e – facile pensarlo dopo quello che è successo – per risistemare l’organizzazione dopo il saluto a Gibellini.Anche se le conferme dei diretti interessati non ci sono, chi ha frequentato Orsenigo non può non avere notato come i rapporti fra lo stesso Colella e Gibellini in tempi recenti fossero piuttosto freddini.Ma, al di là di queste valutazioni, come detto, il saluto a quello che è da considerare l’ormai ex direttore sportivo potrebbe essere il primo atto di un ridisegno più ampio dell’organigramma societario. Per esempio rimane da capire se e come rimarrà l’attuale direttore generale Paolo Viganò.Negli ultimi mesi non si è più visto allo stadio e, contattato direttamente, aveva detto che in questa fase non si stava occupando direttamente del Calcio Como per un altro impegno professionale che ora è peraltro terminato. Quindi potrebbe riprendere il suo posto, anche se non è da escludere – considerati i cambiamenti che ci sono stati all’Inter negli ultimi tempi – un suo ritorno alla società nerazzurra, di cui, per anni, è stato l’apprezzato responsabile dell’ufficio stampa, proprio nel periodo del “triplete” con Josè Mourinho. In questo caso si tratta soltanto di ipotesi, ma certo è che l’assenza del direttore generale del club, voluto espressamente dal presidente Pietro Porro, non è passata inosservata.Intanto, mentre tengono banco le questioni societarie, alle porte c’è la partita di domenica prossima contro il San Marino: obiettivo dei lariani è conquistare il decimo risultato utile consecutivo contro la formazione che attualmente occupa il penultimo posto nella classifica del girone A.

Massimo Moscardi

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