Una lunga scia di decessi per il Covid, tutti durante la seconda ondata, tutti alla Ca’ d’Industria di Rebbio, in via Varesina, una delle tre Rsa gestite dalla Fondazione, che rappresenta da sempre un’istituzione per la città di Como e dirige anche la residenza Villa Celesia per autosufficienti oltre al Centro diurno integrato di via Brambilla.
Della questione si sono occupati anche tutti media nazionali. Un focolaio improvviso, ma devastante, come spesso avviene laddove anche un solo positivo entra in contatto con persone così fragili. Lunedì prossimo, 15 marzo il presidente della Fondazione Ca’ d’Industria, avvocato Gianmarco Beccalli, e la direttrice generale, Marisa Bianchi sono stati convocati anche dal Comune in una speciale seduta della Commissione III, che si occupa di Sanità, servizi sociali, istruzione oltre a cultura, sport, turismo e politiche giovanili.
Il Comune di Como nomina cinque dei sette componenti del cda della Fondazione, compreso il presidente, i due restanti consiglieri sono uno scelto da Regione Lombardia e uno dalla Provincia di Como. L’ordine del giorno della Commissione comunale, presieduta da Franco Brenna, della lista civica “Insieme per Landriscina Sindaco”, recita “Audizione del Presidente della Ca’ d’Industria in merito alle criticità emerse a seguito della pandemia Covid-19 e situazione personale della struttura, proposte per migliorare le suddette criticità”.
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