Un anno fa il sindaco Landriscina lo aveva chiamato a giudicare le cordate per salvare il Como. L’avvocato bergamasco Cesare Di Cintio ha continuato a seguire a distanza le vicende azzurre e sugli ultimi eventi ha una visione ampia.
«Il ricorso non era peregrino ed è corretto anche il tentativo al Tar del Lazio, con un provvedimento presidenziale urgente – dice Di Cintio – Il calcio professionistico oggi ha problemi normativi. Ci sono regole sui campionati a macchia di leopardo. Per chi vuole impugnare un provvedimento non è neppure chiaro dove lo debba presentare. Serve una riforma organica della giustizia sportiva. Gli organi giudicanti sono composti da alte professionalità che in pratica lavorano volontariamente. Hanno un rimborso di 45 euro a seduta. Così succede che per due settimane ad agosto non vengano programmate udienze, perché sono tutti in ferie. Il calcio – aggiunge – ha nella giustizia sportiva un ruolo centrale. Le decisioni non si possono basare su persone che agiscono “per diletto”. I ricorsi di società come Cesena, Crotone, Chievo ed Entella saranno discussi il 12 settembre, a campionati iniziati. È assurdo».
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