La giunta di Como, mentre manca ormai solo un anno alle prossime elezioni amministrative, perde dunque un altro elemento, a scapito della stabilità e dell’equilibrio del governo della città. Ieri dopo le dimissioni shock di Galli in consiglio è stato duro il commento dell’opposizione che da tempo chiedeva la testa dell’assessore per una serie di dossier importanti rimasti aperti, ossia la gestione dell’affaire piscina di Muggiò, lo stato del palazzetto dello sport e l’area della Ticosa che attende ancora di essere bonificata.Secondo Stefano Fanetti – capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale a Como, «le dimissioni dell’assessore Marco Galli dimostrano chiaramente che questa amministrazione comunale sta letteralmente cadendo a pezzi. Nemmeno lo stesso Marco Galli nel corso del suo mandato è stato esente da colpe, intendiamoci, e noi del Pd lo abbiamo detto in più di una occasione, ma la vera causa è la “testa” politica della compagine che non ha leadership e non ha visione sui problemi veri della città».«Sotto l’aspetto umano non possiamo che manifestare sentimenti di rispetto per le qualità leali e franche che l’assessore Marco Galli ha sempre dimostrato in consiglio comunale», ha detto da parte sua Vittorio Nessi, consigliere di Svolta Civica. «Per il resto – aggiunge Nessi – Svolta Civica condivide le motivazioni i che lo hanno portato alle dimissioni: assenza di visione da parte della giunta, incapacità nella gestione degli uffici, mancata assunzione di responsabilità e approssimazione nell’azione amministrativa. A questo punto la maggioranza di centrodestra a Como deve prendere atto della sua incapacità a governare».Da parte sua Alessandro Rapinese ieri si è espresso su posizioni analoghe pur rimarcando in modo particolare l’eredità a suo dire negativa che l’ormai ex assessore consegna per quanto riguarda gli impianti sportivi. E non ha mancato come i colleghi di minoranza del Pd di sottolineare che il vero obiettivo della polemica politica deve essere chi guida la giunta, ossia il sindaco Mario Landriscina: «Per quanto mi riguarda mi dispiace per Marco Galli- ha detto ieri Rapinese al “Corriere di Como” – fossi stato in lui, non avrei nemmeno accettato un incarico per il quale era evidente che non fosse all’altezza. Bene che si sia dimesso, quindi. Ricordo che lascia in generale le condizioni degli impianti sportivi di Como peggiori di quando è arrivato, anzi il suo solo risultato degno di nota è avere chiuso la piscina di Muggiò. Lo sport comasco in generale non se lo ricorderà con affetto, quindi. Ma occorre anche ricordare che la nomina e la revoca di un assessore è responsabilità del sindaco e sarebbe quindi interessante conoscere sul tema delle dimissioni di Galli il parere di Mario Landriscina».
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