Como, ritrovato il cadavere di Sergio Corsano: com’è possibile che un atto eroico diventi tragedia?

Uomo Annegato a Como

Lago di Como uomo annegato - Wikipedia - CorrierediComo.it

La tragedia del Lago di Como, un uomo annega nel tentativo di salvare i figli. Come è possibile che il lago trascini le persone a fondo?

Nel tardo pomeriggio di fine agosto 2025, una nuova tragedia ha colpito le acque del Lago di Como.

Un uomo di 55 anni, Sergio Corsano era in vacanza con la famiglia. Purtroppo ha perso la vita dopo essersi tuffato per salvare i suoi figli in difficoltà mentre erano in barca.

I ragazzi, spaventati non riuscivano più a governare l’imbarcazione. Il padre senza paura si è lanciato in acqua per aiutarli ed è riuscito a portarli in salvo, ma subito dopo è scomparso sotto la superficie del lago.

Il suo corpo è stato recuperato solo alcuni giorni dopo, a oltre 200 metri di profondità dal Rov dei Vigili del Fuoco, inviato appositamente dal nucleo sommozzatori della Sardegna.

Non è la prima volta che alcune persone annegano nel lago di Como

Purtroppo, episodi simili non sono rari sul Lago di Como. Negli ultimi anni, più persone sono annegate in circostanze simili: tuffi improvvisi, tentativi di salvataggio, oppure nuotate che si sono trasformate in tragedie.

Non è solo il Lago di Como che purtroppo miete vittime, l’acqua spesso è traditrice, forse perché è sottovalutata come nemico.

Pericolo di annegare
Attenzione all’acqua – Pixabay – CorrierediComo.it

Perché si annega così facilmente in un lago, anche se si è buoni nuotatori?

Per quanto riguarda le acque lariane c’è la questione della profondità. Il Lago di Como è uno dei più profondi d’Europa: in alcuni punti sprofonda subito anche vicino alla riva. Ciò significa che, se si è affaticati o si ha un crampo, non si tocca più il fondo e non si riesce a riprendere fiato. Un altro fattore è la temperatura dell’acqua. Anche in piena estate, l’acqua del lago è molto fredda. Questo può provocare uno shock termico, cioè una reazione del corpo che causa una rapida espulsione dell’aria dai polmoni, perdita del controllo muscolare e disorientamento. In pochi secondi si può finire sott’acqua, senza riuscire a risalire.

Inoltre, molti pensano che nuotare in un lago sia come farlo in piscina o al mare, ma l’acqua dolce è meno densa, quindi non agevola il nuoto. Per questo è importante ricordare che il lago, per quanto bello, va affrontato con rispetto e prudenza. Indossare un giubbotto salvagente, evitare tuffi improvvisi e non sopravvalutare le proprie capacità sono piccole azioni che possono fare la differenza tra la vita e la morte.