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Como strizza l’occhio alla Russia. «Per vendere ci si deve aggregare»

Fino a giovedì l’incontro internazionale organizzato dalla CnaScordiamoci l’oligarca che atterra in elicottero e compra il made in Italy a mani basse, senza curarsi del prezzo, badando solo allo sfarzo e al lusso. L’immagine del russo kitsch e spendaccione è superata.Oggi, dalla Russia le aziende di design e progettazione interni mandano sul Lario giovani professionisti preparati, dotati di gusto e competenza.E le aziende comasche si trovano a trattare con interlocutori esigenti, attenti alla qualità. Spesso gli emissari degli acquirenti russi

sono donne, forse perché su alcune scelte estetiche sensibilità e gusto femminile danno maggior fiducia al cliente.Clienti importanti, per i mobilieri comaschi: nei primi sei mesi del 2011 i russi hanno comprato mobili per 27 milioni di euro. Se nel turismo può ancora essere considerata un “rising market”, mercato emergente, nel legno-arredo la Russia è un mercato consolidato.Indispensabile, ormai, per il fatturato delle aziende comasche. Al punto che le associazioni di imprenditori iniziano a organizzare contatti, ufficiali e strutturati, tra Russia e Lario.Al Grand Hotel Como, ieri, la Cna di Como ha organizzato un incontro tra aziende ed emissari russi nell’ambito del progetto “Como Italian Style for Russia”, che fino a giovedì presenterà a un gruppo di buyers russi l’eccellenza comasca nei settori mobile e alimentare.«Abbiamo rapporti commerciali con la Russia da almeno due anni – spiega Loredana Mazzoleni, della Lo.Ro.Tex di Veniano, azienda specializzata in tessuti per arredamenti – Sono clienti con un gusto molto personale, al tempo stesso aperti a idee innovative. Stanno integrando il loro senso estetico con i trend europei; in alcuni settori, hanno un gusto che deve ancora formarsi. Ma si adattano molto velocemente e altrettanto velocemente apprezzano lo stile italiano, anche perché sono giovani. E molto scrupolosi, nell’acquisto».Dallo stand di Lo.Ro.Tex si è appena alzata Svetlana Vlasova, direttore arredamenti della società di architettura e interni Bergs. «Cosa cerchiamo? Mobili comodi, di alta qualità, in grado di creare in una casa un’atmosfera speciale. Sia sul mobile classico, che su quello moderno».L’emissaria russa spiega che i mobili italiani nel suo Paese si trovano già, ma il mercato comasco è ancora in esplorazione: «Le compagnie russe sono disposte ad ampliare gli orizzonti», dice.Ora i russi vengono a Como in vacanza, comprano ville, tessuti e specialità alimentari. Ma in principio fu il mobile classico.«Grazie alla vetrina del Salone del Mobile, trattiamo con la Russia da quasi dieci anni – spiega Roberto Croce, dell’omonima azienda di Cabiate che produce mobili classici – Il nostro settore è stato il precursore, il volano che poi ha permesso ai russi di apprezzare altri prodotti e il territorio comasco».«Il gusto di questi clienti – aggiunge l’imprenditore – si sta affinando rapidamente, solo in alcuni casi il lusso viene ancora identificato nello sfarzo e nell’ostentazione. Anche perché, ormai, i clienti molto ricchi incaricano architetti e designer nella scelta dei mobili».Di clienti ricchi si occupa Gaiana Ter-Harutyunyan, della società russa “Altagamma”.«I nostri committenti – dice la rappresentante – si aspettano dal mobile italiano, dagli accessori e dai tessuti per interni un’altissima qualità e un design innovativo».L’emissaria russa sembra anche soddisfatta dei prezzi: «Per chi acquista in quantità – dice – c’è una vasta gamma di sconti».«Ho trovato quel che cercavo – aggiunge Oksana Margusheva, direttore operativo di Evrasia, società di vendita all’ingrosso e al dettaglio di mobili e accessori – qualità e design. Il prodotto italiano, insomma».La prima giornata dedicata dell’iniziativa di Cna Como dedicata al “business to business” tra comaschi e russi sembra aver centrato l’obiettivo descritto da Andrea Gibelli, assessore regionale all’Artigianato.«Le aggregazioni d’impresa possono compiere grandi operazioni di internazionalizzazione – ha detto, ieri, all’incontro al Grand Hotel di Como – Le piccole imprese del territorio, da sole, non hanno la forza per affrontare grandi mercati come quello russo. Perciò vogliamo creare un “brand territoriale”: quest’area deve diventare un gruppo organizzato di imprese eccellenti».Solo così, secondo Andrea Gibelli, il piccolo mobiliere della Brianza può aggredire i mercati internazionali.

Andrea Bambace

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