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Comune di Como, il pagellone di un anno: giunta (di poco) sotto la sufficienza

La media dei voti dell’esecutivo è 5,8. Male Cavadini, tiene il sindaco, bene Spallino

Arrivata al suo anno e mezzo di vita politico-amministrativa, la giunta di Como non riesce ancora – nel suo complesso – a strappare una valutazione completamente sufficiente. O, almeno, non vi riesce secondo i nostri criteri, naturalmente opinabili e (soprattutto secondo i diretti interessati, immaginiamo) parziali o non profondi il giusto. Ma, al netto delle legittime obiezioni che ognuno vorrà muovere, resta il fatto che a nostro avviso l’esecutivo si ferma a un voto globale di 5,8 in una scala compresa tra 1 e 10.

Il che significa, dunque, a un pelo dalla sufficienza simboleggiata dal 6 ma ancora sotto la fatidica soglia piena. Il voto generale deriva naturalmente dalla somma dei singoli giudizi (8 assessori più il sindaco) divisa poi per 9. Ciò significa che, come si può constatare nei singoli box “dedicati”, alcuni esponenti della giunta – sempre a nostro avviso – hanno convinto di più e altri di meno (o molto di meno). Il tutto tenendo sempre come riferimento l’anno solare 2013.

Per quanto riguarda i dettagli, basta dare uno sguardo appena sotto per farsi un’idea. La giunta Lucini sconta 3 insufficienze: quelle assegnate all’assessore alla Cultura, Luigi Cavadini, alla collega alla Mobilità, Daniela Gerosa, e al titolare del Patrimonio, Marcello Iantorno. La performance migliore? Quella di Lorenzo Spallino (Urbanistica), con il sindaco che si mantiene su una sufficienza “pulita”. Per tutti, naturalmente, il 2014 potrà essere l’occasione per ribaltare i risultati. In un senso o nell’altro.

Emanuele Caso

Mario Lucini

6

Il sindaco conferma il ruolo di “dominus” in giunta e con la maggioranza, garanzia di stabilità. Ottimi anche i rapporti con le altre istituzioni (Regione su tutte). Errori: mancata sostituzione dell’assessore al Bilancio (e il caos Tares lo dimostra), difesa talvolta dogmatica dei suo uomini. Fronte pratico: eccellente risultato l’incasso di 11,5 milioni dal Pirellone per le paratie, presenza costante sui temi caldi e controversi (Ticosa, campus, Ztl). Nel complesso, però, nel 2013 il passo della Como quotidiana non è (ancora) cambiato.

Luigi Cavadini

5

La mostra 2013 è stata un flop totale. Pessimo l’avvio verso la seconda, con gli sfratti improvvisi da Villa Olmo per Miniartextile e Parolario. La scommessa dell’evento tra luglio e novembre è da rischiatutto. Meglio gli eventi minori. Sport: chiuso il palasport di Muggiò, era inevitabile (ma segno di resa) trasferire le società al Palasampietro.

Lorenzo Spallino

7

Lorenzo Spallino è la nota lieta. Bene sull’Urbanistica: nuovo Pgt approvato, passi avanti per il (pur chimerico) campus al San Martino, intese vantaggiose per Palazzo Cernezzi con Multi ed Esselunga per Ticosa e Trevitex. Ok pure l’informatizzazione degli uffici, il miglioramento del sito del Comune e la presenza istituzionale sui social network.

Daniela Gerosa

5,5

Daniela Gerosa gestisce la Mobilità. Si attende la nuova Ztl, ma piazza Roma “gialla” non convince. Nel 2014 avrà 400mila euro per tutti gli asfalti di Como: poco, doveva ottenere di più. Rilancio Valmulini fallito, realizzato (con fatica) il bike-sharing. Gestito bene il cantiere sulla darsena. Verde pubblico: nulla di nuovo (e di meglio) dai nuovi appalti.

Gisella Introzzi

6

La delega principale di Gisella Introzzi è al Commercio: in parte responsabile del (pur ereditato) pasticcio Ica, ha avuto il pregio di dialogare sempre con gli esercenti furiosi. Ottima la pedonalizzazione di piazza De Gasperi, sebbene finora idea isolata. Migliorabile il progetto luminarie di Natale. Interessante l’idea di un “brand” simbolo della città.

Silvia Magni

6

Politicamente impalpabile, il vicesindaco Silvia Magni ha gestito bene Politiche educative e giovanili: nuovo regolamento nidi, azzeramento liste di attesa, Settimana dell’infanzia, molti eventi collaterali. Bene il progetto “Scuola di Como”, incontro tra UniverComo e atenei. Nessun rimedio, però, al passivo storico dei nidi (4 milioni annui, di media).

Bruno Magatti

6

Bruno Magatti eccelle nelle deleghe “sociali”. Quest’anno è riuscito a dare un tetto al posto del tendone agli homeless e ha affrontato con il ministro Kyenge il problema dei minori stranieri. Sul fronte Ambiente: è partito bene il nuovo appalto di raccolta rifiuti, mentre la bonifica in Ticosa, con costi stellari e tempi allungati, si è complicata.

Giulia Pusterla

6

Ex assessore da novembre, Giulia Pusterla (Bilancio e Finanze) lascia il rammarico per le dimissioni. Motivo opinabile (la querelle sulla diffusione del reddito) ma gesto raro e coerente l’aver lasciato per principio. Cose buone: il bilancio 2013 pur con casse asfittiche e la lotta all’evasione. Ereditate ma gestite così così le pratiche Ica e Tares.

Marcello Iantorno

5,5

Marcello Iantorno (Patrimonio) ha venduto le farmacie comunali incassando 1,9 milioni ma molte altre alienazioni sono al palo. Lodevole il pugno duro contro l’evasione di canoni e concessioni, però il riordino della giungla degli affitti comunali pare ancora lontano. Politeama non recuperato. Sicurezza: ritorno dei writer pessima realtà.

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