Prosegue il dialogo tra Comune di Como e Prefettura per studiare dei correttivi all’affollamento di alcuni punti della città turistica. Ieri, la call tra il sindaco, Mario Landriscina e il prefetto Andrea Polichetti. Molto dipenderà anche dal meteo (previste giornate tra il soleggiato e il coperto, senza precipitazioni) e dal “colore” della Lombardia. Le minoranze a Palazzo Cernezzi hanno raccolto intanto l’invito a presentare proposte per risolvere il problema.«Il tema del sovraffollamento della città viene da lontano – commenta Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica – Non è mai stata affrontato dalla giunta, si ripresenta in occasione delle festività e di avvenimenti eccezionali. Anche l’emergenza sanitaria dev’essere affrontata entro questi perimetri. Quindi, con un Piano del traffico che dovrà indicare come gestire i grandi afflussi verso la Convalle. Rispetto all’urgenza, il sindaco potrebbe individuare le zone a maggior rischio assembramento e, nel caso venga registrato un’eccessiva presenza di persone, intervenire con la chiusura o il contingentamento degli accessi» conclude Vittorio Nessi.Anche Alessandro Rapinese, capogruppo di Rapinese Sindaco, crede che le problematiche evidenziate dagli assembramenti partano da lontano.«Se l’ex assessore Gerosa, l’ex sindaco Lucini e Landriscina avessero riaperto il parcheggio della Ticosa, o piazza Roma, come promesso, l’accesso in città si potrebbe gestire diversamente dal caos attuale – dice – Oggi il traffico viene creato da auto che continuano a girare per cercare un parcheggio. Como deve tornare ad essere visitata, per il suo sviluppo economico, ma serve un’organizzazione dei flussi. Riguardo l’emergenza sanitaria, gli assembramenti sono vietati. Le forze dell’ordine devono fare rispettare le regole e la gente capirà» conclude.«Il primo controllo è quello che ogni singolo esercita su se, ovvero la consapevolezza che non si è fuori pericolo – commenta Pierangela Torresani del gruppo misto – Il virus circola ancora. Potrebbe essere ripristinato il girone pedonale e in alcuni punti della città si potrebbe prevedere la presenza dei vigili urbani in veste informativa e non sanzionatoria. Interessante anche l’idea di formare piccoli gruppi di volontari per stimolare la cittadinanza a comportamenti cauti e ragionevoli. Pochi messaggi chiari: “Siate consapevoli e rispettate la libertà vostra e degli altri”».
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