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Comune-Sacaim, prove di intesa Nei giorni tra Natale e Capodanno può arrivare la firma dell’accordo

Imminente l’incontro decisivo per far ripartire i lavoriLe voci più ottimiste danno l’accordo per fattibile già entro la fine del 2011. Quelle più attendiste, spingono almeno all’Epifania il momento decisivo. Resta il fatto, comunque, che fuori e dentro Palazzo Cernezzi più d’uno si dice convinto che la guerra fredda con la Sacaim, azienda che ha in mano il cantiere per le paratie, sia vicina alla fine. E, con essa, anche la lunghissima paralisi dei lavori per la costruzione del nuovo lungolago e del sistema di difesa dalle esondazioni.Non

è un segreto che, nel corso delle ultime settimane, i contatti tra l’azienda veneziana, i tecnici e i politici del Comune di Como sono stati costanti, se non proprio febbrili. I faccia a faccia si sono susseguiti, anche con diversi momenti di estrema tensione tra le parti. Come noto, sul tappeto erano, e in parte continuano ad essere numerosi i problemi. Almeno in ordine di tempo, spiccava il rifiuto della Sacaim di firmare la seconda perizia di variante messa a punto dal Comune di Como per una lunga serie di varianti progettuali e altre modifiche assortite all’impianto-base dell’intervento.Numerose sono state le contestazioni portate avanti dall’azienda nei confronti della proposta messa a punto da Palazzo Cernezzi. Tra gli scogli maggiori nei rapporti tra privati e amministrazione comunque, come quasi sempre avviene, c’era la distanza economica tra alcune richiesta di Sacaim e la (non) disponibilità del Comune.Ora, da entrambe le parti le bocche sono (quasi) totalmente cucite. E nessun dettaglio è filtrato sulle possibili basi di nuova intesa. Ma l’informazione più importante ha comunque valicato la riservatezza. E si può sintetizzare così: in una delle ultimissime riunioni, alla presenza del direttore generale del Comune di Como, Nunzio Fabiano, dei tre commissari nominati dal ministero delle Attività produttive per la gestione straordinaria dell’azienda, e dai referenti tecnici della Sacaim stessa, è stato raggiunto un accordo di massima su tutti gli aspetti critici finora aperti (vertenze economiche, modalità operative e altro ancora).Ciò significa – al di là delle minuzie che emergeranno in un secondo momento – che, come si diceva all’inizio, la prospettiva che l’impresa firmi quello che tecnicamente viene definito “atto di sottomissione”, e che serve materialmente alla ripresa dei lavori sul lungolago, si è fatto più vicino. Anzi probabilmente l’ipotesi diventerà concreta già nelle ore immediatamente seguenti Santo Stefano. Ciò non toglie che, per rivedere ruspe e operai in grande stile sul lungolago, si dovrà comunque attendere qualche settimana per la necessità di ordinare le famose palancole utili a proteggere i palazzi. Però, sin dai primi giorni di gennaio, sul deserto vista lago tornerebbe qualche segnale di vita.

Emanuele Caso

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