(ANSA) – ROMA, 31 MAR – E’ una “economia italiana colpita al cuore” dal coronavirus e sarà “enorme la perdita di Pil nella prima metà del 2020”. Lo stima il centro studi di Confindustria: una “caduta cumulata dei primi due trimestri del -10% circa”. Poi una “risalita lenta”: ipotizzando un “superamento della fase acuta dell’emergenza a fine maggio” la stima è del -6% per il 2020. Ma “solo i prossimi mesi diranno” se in queste ipotesi c’è “realismo o eccessivo ottimismo”. Per il 2021 è atteso un “parziale recupero”: un rimbalzo del +3,5%. Sul fronte del lavoro per gli economisti di via dell’Astronomia è “verosimile” che “la resilienza dell’occupazione nel 2020 sarà almeno pari” al 2009 con la crisi finanziaria: stima che “nel 2020 cadrà dell’1,5% in termini di teste”: una tenuta degli occupati (con ammortizzatori e strumenti di flessibilità) a fronte di una maggiore contrazione del 2,5% delle unità di lavoro equivalenti a tempo pieno e del 3,1% idi ore lavorate”. Il tasso di disoccupazione è visto all’11,2%.
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