(ANSA) – ROMA, 20 FEB – “Germania e Italia: stessa pandemia, divario nel Pil”: il centro studi di Confindustria si sofferma ad analizzare “il Pil ai tempi del Covid”, ed in particolare perchè “la flessione del Pil nel 2020 è stata del -8,9% in Italia, peggio del -5,3% in Germania”, “come questo divario sia maturato”. Gli economisti di via dell’Astronomia mettono a fuoco l’andamento della crisi e “cinque fattori” che hanno inciso sul diverso andamento del Pil, dalle restrizioni “meno stringenti per le attività industriali” in Germania durante la prima ondata della pandemia, alla quota di turismo ed all’andamento delle costruzioni, alla diversa tipologia di imprese, alle misure di policy messe in campo. E, tra queste, rileva la scelta della Germania di tagliare nella seconda metà del 2020 le aliquote Iva (da 19% a 16% l’ordinaria, da 7% a 5% la ridotta), con un costo per lo Stato pari allo 0,4% del Pil. “Con questa misura (temporanea)”, commenta il Csc, la Germania “ha mirato a rafforzare i consumi e la ripartenza: ciò spiega un’altra fetta del divario di Pil”. (ANSA).
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