Coni comasco: Niki D’Angelo, candidatura forte

Domenico D’Angelo – da tutti conosciuto come Niki – ha dato la sua disponibilità per diventare il nuovo delegato del Coni per la provincia di Como. Domani è il termine per la presentazione della candidatura e dal Lario un folto gruppo di esponenti del mondo dello sport ha firmato per sostenere l’imprenditore e dirigente.La prima scadenza, come detto, è domani. Poi, probabilmente entro la fine del mese, il nuovo numero uno del Coni regionale Marco Riva prenderà una decisione su Como e su tutte le altre province lombarde.L’ultima delegata del Coni comasco è stata Katia Arrighi che ora, alla scadenza del suo mandato, ha deciso di non riproporsi e di portare la sua esperienza nel Cip, il Comitato paralimpico.È così emersa la figura di Niki D’Angelo, che rispetto allo sport del territorio comasco è un personaggio che può vantare esperienze, sia de atleta e come dirigente, in più discipline.Nato a Como il 22 aprile del 1959, Niki D’Angelo ha praticato basket fino all’età di 15 anni, nella formazione Cadetti di Cantù. Poi, fino al 1989, ha giocato a football americano per dedicarsi successivamente al golf.La sua attività dirigenziale spazia soprattutto tra canottaggio e pallone, con la presidenza della Canottieri Cernobbio e del Maslianico.Tra le sue esperienze, anche quella di consigliere del Calcio Como, dal 1992 al 1998, con la guida di Mario Beretta e prima dell’arrivo di Enrico Preziosi: si è occupato di rapporti esterni, marketing e organizzazione del settore giovanile.Figlio di Raffaele – recentemente scomparso a 91 anni, a lungo ispettore della Federcalcio – D’Angelo ha avuto e ha molti amici nel mondo del calcio, oltre che rapporti consolidati con molti personaggi delle istituzioni sportive nazionali, elemento che in prospettiva non guasta, se sarà per davvero confermata la nomina a delegato provinciale del Coni.La sua famiglia – che per decenni ha gestito una nota attività imprenditoriale in città nel mondo dell’automobile – è sempre stata legata a Enzo Bearzot, commissario tecnico della Nazionale dell’Italia nel 1982, e al gruppo di giocatori che conquistò la Coppa del Mondo in Spagna, a partire dal compianto capocannoniere Paolo Rossi, che con Niki vantava una solida amicizia, iniziata dalla metà degli anni ’70, quando l’attaccante era stato mandato in prestito dalla Juventus al Como.