(ANSA) – ROMA, 09 DIC – Dopo le sanzioni alla Belorussia, ora a rischio “siamo rimasti noi e il Sudafrica”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenuto alla cerimonia di consegna dei Premi Ussi-Coni al Salone d’Onore. “Siamo arrivati che da un momento all’altro la macchina si può fermare. L’altro ieri, l’ultimo esecutivo del Cio giustamente, dopo due tre mesi di indagini, ha messo in condizione la Bielorussia di non poter andare alle Olimpiadi sotto la propria bandiera per le note vicende di Lukashenko. Ora siamo rimasti noi e il Sudafrica, che sta cercando di sistemare alcuni aspetti politico-governativi legati alla sua autonomia. Siamo nel pieno del caos più completo della gestione dello sport”, ha spiegato il numero uno dello sport italiano riferendosi alla questione legata alla governance e all’autonomia del Comitato olimpico nazionale dopo la mancata approvazione del decreto contenuto nella riforma dello sport. Un’impasse “tipica della mala gestio del legislatore e la cosa bella è che oggi ci si trova tutti quanti in mezzo al mare. Parlo del Governo, della neonata società (Sport e Salute, ndr) che al momento ha solo cambiato nome, il Dipartimento neo costituito e il Coni. Una cosa è certa – ha concluso Malagò – che sia tra un minuto, un’ora, un mese o tra un anno, il Coni deve avere la sua autonomia. Non lo dice Malagò ma lo dice la carta olimpica”. (ANSA).
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