(ANSA) – LAMEZIA TERME, 10 AGO – “Ho chiesto e ottenuto, così come 142.000 avvocati in Italia, il bonus professionisti legato al Covid-19 semplicemente perché ne avevo diritto e ne avevo bisogno. 600 euro per il mese di marzo e 600 per aprile. E non me ne vergogno: perché di professione faccio l’avvocato e non il politico! E lo sanno tutti che anche la giustizia, così come tanti settori, nei mesi di marzo e aprile è stata completamente paralizzata e noi avvocati non abbiamo lavorato: non abbiamo svolto cause e non abbiamo potuto ricevere clienti”. Lo scrive sul suo profilo facebook Rosario Piccioni, consigliere comunale a Lamezia Terme, candidato sindaco – sconfitto – col sostegno di due liste civiche di ispirazioni di sinistra alle amministrative del novembre scorso. “Come spesso accade – prosegue – si tende a mettere tutti in un unico calderone e a fare di tutte le erbe un fascio. Mi chiedo e vi chiedo: come si fa ad accostare e a mettere sullo stesso piano i Parlamentari, che ricevono un’indennità di oltre 12.000,00 euro mensili, i Presidenti di Regione, gli Assessori e i Consiglieri regionali che ricevono un’indennità pari o comunque di poco inferiore rispetto a quella dei Parlamentari, con consiglieri comunali e amministratori locali che invece fanno politica per passione e ricevono una somma legata alle presenze nelle commissioni consiliari che nella maggior parte dei casi ammonta a poche centinaia di euro mensili? Ma soprattutto come si fa ad accostare Parlamentari, assessori e consiglieri regionali che hanno ricevuto l’indennità anche durante il lockdown con i consiglieri comunali come me che invece non abbiamo giustamente ricevuto alcun emolumento perché non si è tenuto alcun consiglio comunale né alcuna attività di commissione? Eppure in quei mesi il mutuo per la casa, il fitto per lo studio, la rata per l’auto, le bollette per i consumi non hanno avuto alcuna sospensione. A marzo e aprile il sottoscritto non ha ricevuto alcun emolumento dal Comune e il consigliere in una città come Lamezia, partecipando a tutti i lavori consiliari, può ricevere al massimo 845 euro lorde al mese che con le trattenute diventano all’incirca 580. Basta con l’ipocrisia e basta soprattutto con le generalizzazioni”. (ANSA).
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